L’ineguaglianza di AirBnB

Come sono condivisi i vantaggi dell’economia condivisa? In nessun modo! questi i primi risultati che emergono dall’indagine, di cui sono state fornite alcune anticipazioni, realizzata da Ladest – Laboratorio Dati Economici Storici Territoriali della facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Siena sul fenomeno della sharing economy nelle locazioni turistiche.  

I risultati in tal senso sono assai deludenti perchè, come scrivono gli autori, sono in qualche modo contrari a quanto viene generalmente – e con un po’ di retorica – collegato al concetto di condivisione:  l’ecosistema italiano di Airbnb è infatti profondamente ineguale.

La ricerca, che  verrà presentata a fine mese a Lisbona, è durata due anni su tredici città italiane: l’analisi è stata fatta in due settimane di febbraio 2016 e ripetuta nelle stesse del febbraio 2017.

Dallo studio emerge lo squilibrio dei ricavi provenienti da Airbnb: il sito è stato analizzato in maniera approfondita ed i ricavi di ogni host (coloro che offrono l’abitazione) sono stati stimati moltiplicando il numero di recensioni per il prezzo addebitato per notte, ipotizzando un soggiorno medio di tre notti. Le classifiche sono state raggruppate per host e il coefficiente di Gini (una misura della diseguaglianza di una distribuzione introdotta dallo statistico Corrado Gini) è stato calcolato per ciascuna città. 

La disuguaglianza di guadagno tra gli host è crescente: gli incassi vanno soprattutto alle grosse agenzie di intermediazione, che gestiscono per conto terzi numerosi appartamenti a scopo turistico, specialmente nei centri storici. Decine di migliaia le soluzioni abitative in offerta, dalla stanza in appartamento alla villa di lusso, con prezzi che ormai si avvicinano a quelli delle agenzie immobiliari. I risultati? Se pochissimi host che superano incassi a 5 zeri, una media che rimane largamente sotto i 5mila euro all’anno. In più, per mantenere allettanti le offerte oltre alle stellette attribuite attraverso le recensioni degli ospiti la multinazionale dell’economia turistica condivisa invita da un lato ad abbassare i prezzi attraverso costanti raffronti con altre offerte nella stessa area e dall’altro ad aumentare il livello qualitativo dell’offerta, prevedendo anche penalità per le eventuali carenze riscontrate. In attesa della prevista cedolare secca sugli affitti a breve termine dal basso incalzano altre esperienze più vicine alla filosofia primigenia come warmshower.com (per turisti ciclisti) scambiocasa.com (che non prevede passaggio di denaro) chouchsurfing.com (ospitalità gratuita)

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