Pil. La crisi non è affatto finita

ROMA – La crescita del Pil italiano nel secondo trimestre è sicuramente incoraggiante, ma la realtà è davanti ai nostri occhi e non va persa di vista: l’Italia rimane convalescente nonostante una congiuntura economica decisamente favorevole, e la sua performance resta ancora molto lontana da quella dei principali partner europei.

Piano, quindi, a festeggiare i nuovi dati. Lo afferma il Codacons in una nota. Prima ancora di esultare e gridare al ”miracolo”, infatti, è bene ricordare che l’Eurozona ha fatto registrare 17 trimestri consecutivi di crescita: dal 2013 a oggi l’economia nella zona-euro ha ricominciato a correre ma l’Italia ha approfittato solo parzialmente di questa circostanza positiva. Ecco perché serve molta cautela per parlare di ”fine della crisi”, e chi lo fa altera la realtà a suo piacimento: rispetto alla fase pre-recessione, nel 2008, il livello del Pil italiano resta abbondantemente inferiore (di oltre il 6%). Senza contare che l’Eurozona nel suo complesso continua a fare meglio di noi: l’economia dei principali partner europei dell’Italia corre a un ritmo ancora inavvicinabile per il Belpaese, e il gap che ci separa dalle maggiori economie del continente non accenna a ridursi, continua il Codacons. “Come al solito, adesso in tanti festeggiano questi dati, ma in pochi ricordano che l’Europa continua a fare molto meglio di noi – commenta il presidente del Codacons Carlo Rienzi-. Superare la palude dello ‘zero-virgola’ è sicuramente un segnale positivo, ma la strada per uscire definitivamente dalla crisi è ancora lunga e per niente garantita”. 

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