L’agricoltura verso la digitalizzazione dei processi

Le tecnologie abilitanti puntano alla sostenibilità ambientale

Dall’utilizzo di robot intelligenti nelle stalle, alla vendemmia digitale, fino alle applicazioni che permettono di monitorare il lavoro in nei campi, mettendo in connessione tutti i diversi aspetti di una moderna azienda agricola. Così la rivoluzione dell’agroecologia e dell’agricoltura digitale sta per cambiare radicalmente il settore rurale, stimolate dalle nuove regole Ue dell’architettura verde e dalle opportunità del Credito di imposta 2020.

Un’iniziativa che parte proprio dal G20 di Firenze per stimolare il percorso Cia-Agricoltori Italiani negli scenari dell’agritech e per sostenere le aziende e i produttori in questa fase di transizione, con l’obiettivo di garantire maggiore sostenibilità ma, allo stesso tempo, più reddito e competitività. Un’attenzione particolare è focalizzata nelle aree interne del Paese. Cia stima, infatti, che il 50% delle aziende non sia ancora familiare con l’utilizzo di queste nuove tecnologie. Per Cia c’è, dunque, bisogno di strumentazioni evolute sia nell’hardware che nel software, per permettere agli agricoltori un approccio più razionale alle loro strategie imprenditoriali, rendendo tutto misurabile e controllabile.

L’associazione ha realizzato un vero e proprio showcase sulle soluzioni informatiche più innovative del mondo digitale applicato al settore rurale, grazie alle competenze di aziende protagoniste del cosiddetto smart farming. Un focus particolare sulle opportunità del digitale nell’ambito della zootecnia, con l’utilizzo di robot intelligenti per l’alimentazione “di precisione” dei bovini in stalla, con lo scopo di migliorare ridurre l’impatto ambientale e il benessere animale, anche grazie ad applicazioni che consentono il controllo continuo -tramite sensori- dello stato di salute della mandria.

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