Il raddoppio dei fringe benefit salta dal decreto Milleproroghe

All’interno del decreto Milleproroghe si prevedeva l’inserimento del raddoppio dei fringe benefit, ma così non è stato. Quindi, la detassazione prevista rimane ferma sulla cifra già individuata dall’attuale decreto, ossia ai 258,23 euro.

Purtroppo, quest’occasione era vista piuttosto positivamente dalle imprese e dai lavoratori, soprattutto in questo periodo storico che vede l’aumento dei costi di prodotti e servizi appartenenti a qualsiasi settore. Ma vediamo, ne dettaglio, cosa significa welfare e quale si sono le motivazioni della mancata introduzione all’interno della Legge di Bilancio.

Il decreto Milleproroghe

La Legge di Bilancio avrebbe dovuto confermare alcuni emendamenti proposti per il Decreto Milleproroghe, tra i quali vi rientrava quello relativo al prolungamento del raddoppio dei fringe benefit per l’anno 2022.

Con tale provvedimento, le aziende italiane avrebbero potuto ottenere benefici fiscali (maggiori detrazioni) su determinati beni e servizi destinati ai dipendenti. Tra i fringe benefit non prorogati vi è quello riguardante il raddoppio del welfare aziendale (normalmente previsto nella misura di euro 258,23) a euro 516,46, previsione non confermata a discapito non solo dei lavoratori, ma anche delle imprese che avrebbero voluto investire in un progetto welfare, come il wellbeing aziendale, la nuova soluzione del welfare aziendale che mira a consentire ai propri dipendenti di stare bene per poter lavorare meglio, incrementando la produttività dell’azienda.

Cosa si intende per welfare aziendale

Con il termine welfare si individuano sostanzialmente tutte le iniziative relative al benessere dei dipendenti che vengono promosse dall’azienda. Sono sempre di più le aziende che predispongo un piano welfare volto alla creazione e alla diffusione di benessere, al miglioramento della qualità della vita dei collaboratori e dei loro familiari attraverso un pacchetto di benefit di varia natura.

Quando si parla di policy aziendale con riferimento al benessere dell’azienda e dei suoi dipendenti, vengono appunto identificate una serie di prestazioni e benefit rivolte alle esigenze delle persone, per tutta la durata del periodo lavorativo presso l’azienda.

Con tale termine non devono essere individuati esclusivamente gli incentivi e i benefit in busta paga o gli sconti ed eventuali convenzioni su servizi sanitari, ma tutto ciò che ruota intorno al benessere dei lavoratori, come il wellbeing, che va al di là della promozione del benessere finanziario, introducendo incentivi welfare a livello psicofisico, ponendo quindi al centro dell’organizzazione aziendale l’individuo come persona e non come semplice lavoratore.

Cosa sono i fringe benefit

I fringe benefit sono un’ampia gamma di soluzioni, sottoposte a specifiche detrazioni fiscali, le quali, anche grazie alla legge di stabilità sul welfare aziendale, hanno indotto numerose aziende a introdurre maggiori benefit a favore dei propri dipendenti.

Tra le formule maggiormente impiegate vi rientrano le card acquisto dedicate ai dipendenti (talvolta erogati sotto forma di voucher), i quali possono impiegarle per acquistare prodotti presso alcune catene commerciali, ma anche per la spesa relativa al rifornimento di carburante (buoni benzina) o per visite specialistiche. I buoni acquisto Sodexo, per esempio, sono accettati in oltre 13.500 punti in tutto il territorio nazionale. 

Il benessere dei lavoratori è un fattore determinante se si vuole mantenere la produzione aziendale a livelli ottimali ed è per tale motivo che i programmi di welfare dipendenti rappresentano uno strumento efficace, atto a supportare l’equilibrio tra la vita lavorativa e quella privata delle persone operanti all’interno dell’impresa.

Per approfondire il tema su cosa è e perché è importante il welfare aziendale è possibile consultare le soluzioni proposte da Sodexo.

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