Disoccupazione, inflazione e spread. La crisi assedia ancora i titoli di stato italiani

Lo spread vola e raggiunge livelli pericolosissimi. A causa della ondata di vendite che ha interessato tutte le scadenze dei titoli di stato italiano, ed in particolare le scadenze medie e brevi, il differenziale di rendimento tra il Btp ed il Bund ha sfondato di gran carriera il muro dei 400 punti girando intorno ai 410 punti per la maggior parte della giornata.

In conseguenza di queste vendite il rendimento del titolo di stato italiano a scadenza decennale  è arrivato a toccare il 6,30%. Mentre sempre sulla medesima pericolosa soglia del 6% si è affacciato anche il rendimento del BTp quinquennale che ha fatto segnare uno spread di 472 centesimi sul titolo tedesco avente medesima scadenza.
Anche la Spagna è in sofferenza e vede i propri titoli molto venduti, con un arretramento che resta comunque inferiore a quello dei titoli italiani e lo spread con il Bund che si ferma intorno ai 360 punti.

Ed a gettare benzina sul fuoco arriva anche il dato sulla disoccupazione. Secondo i dati diffusi oggi dall’Istat il tasso di disoccupazione a settembre e’ salito all’8,3%, con quella giovanile, quella riguardante le persone di età compresa tra i 15 ed i 24 anni,  che si e’ attestata al 29,3%, il dato più alto mai registrato da quando nel 2004 si è cominciata questa rilevazione.
ai massimi dal 2004.
Nel mese di ottobre invece l’inflazione registra un aumento shock, ma prevedibilissimo visto l’incremento di un punto percentuale dell’IVA,  dello 0,6% rispetto al mese di settembre. Per trovare un incremento pari occorre risalire addirittura al 1995. Il dato è invece del 3,4% nel confronto con lo stesso mese dell’anno scorso, la variazione tendenziale era pari al 3% a settembre. Si tratta della variazione tendenziale più alta da ottobre del 2008. L’inflazione acquisita per il 2011 e’ pari al 2,7%.

 

 

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