Cannes 75. I classici: Pel di carota (1932) di Julien Duvivier
Sono trascorsi esattamente novant’anni dal giorno in cui questo film di Julien Duvivier, una fra le prime opere del prolifico maestro del cinema francese, è apparso nelle rare sale cinematografiche dei primi anni Trenta.
Cannes. I classici: “Il padrino” (1972) di Francis Ford Coppola
Cannes 2022. Classici: “Cantando sotto la pioggia”(1952), una delle migliori commedie musicali di Hollywood
Cannes 2022. I classici: “Sciuscià” (1946) di Vittorio De Sica
“Sciuscià”, dall’inglese shoe-shine, è entrato nella lingua italiana che ne ha fatto uso corrente nell’immediato dopoguerra, quando nella Napoli occupata dagli alleati l’arte di arrangiarsi aveva spinto decine di ragazzetti a farsi lustrascarpe in mezzo alla strada.
Cannes 2022. Le cinema de la plage: “The Truman show” (1998) 17 marzo ore 21.30
Cinema. Stanlio e Ollio “nuove star” della tv
Novant’anni fa uscivano sugli schermi americani i primi film interpretati da una coppia di comici che avrebbe fatto la storia di Hollywood: Stan Laurel e Oliver Hardy, che da noi sarebbero diventati popolarissimi con i nomignoli di Stanlio e Ollio.
Femminile singolare: 7 episodi di altrettanti registi, con C. Deneuve, M. Guerritore, V. Placido. A. Claisse
Storie, alcune ispirate a fatti veri, di donne sole. Un collage di situazioni con al centro una figura femminile sofferente.
“Il naso o la cospirazione degli anticonformisti “di Andrey Khrzhanovsky, ovvero la recente storia russa
Per rendere omaggio agli artisti e intellettuali che si opposero alle imposizioni culturali del regime staliniano e ne subirono le ben note, tragiche persecuzioni, l’anziano regista Andrey Khrzhanovsky, nato a Mosca nel 1939, nel suo film “Il naso o la cospirazione degli anticonformisti” che definire tout court d’animazione è riduttivo, si è ispirato a due capolavorii:
“Bocche inutili” di Claudio Uberti: dal 25 al 29 aprile film-evento, inno alla donna
Le bocche inutili del titolo sono quelle delle donne internate in un campo di concentramento nazista, a Fossoli, in Emilia, anticamera del campo di sterminio dove sono destinate, ultima tappa del viaggio di dolore e di tormento iniziato a Roma con il rastrellamento nel ghetto di migliaia di ebrei.
Venezia 2022. Classici fuori Mostra: “L’uomo dalla cravatta di cuoio” di Don Siegel (1968)
Un giovane aitante vice-sceriffo dell’Arizona, inviso ai superiori per l’atteggiamento insofferente verso la burocrazia dei regolamenti di polizia, viene spedito a New York con un incarico nel quale potrebbe giocarsi la carriera, almeno così sperano i suoi detrattori: farsi consegnare dal carcere dov’è rinchiuso un pericoloso assassino e riportarlo in Arizona.