Viaggio tra le antichissime maschere sarde

Monastir (CA) – Un borgo in provincia di Cagliari che ha ospitato la sera del 30 Ottobre innumerevoli maschere tipiche della tradizione  sarda.

Una processione interminabile di figure senza tempo, nate non si sa quando e non si sa come. Qualcuno ipotizza che le maschere sarde siano frutto di un evento realmente accaduto anche migliaia di anni fa, così importante che la gente ha voluto mimarlo attraverso le maschere diffuse in quasi tutta la Sardegna.

Probabilmente un’invasione barbarica o forse la semplice rappresentazione del gregge e dei pastori che dominano gli altri esseri della natura. Uomini col volto dipinto di nero e gli occhi forati, maschere con testa di bue che testimoniano l’antico culto del bove che investiva tutta la regione. Sono uomini vestiti come i rappresentanti muti di una realtà ormai antica e indecifrabile.
Tra le maschere rappresentate figurano: I Mamuthones e Issohadores Pro Loco Mamoiada; Boes e Merdules di Ottana, S’Urthu e Buttudos di Fonni, Sos Thurpos e S’Eritaju di Orotelli, S’Urtzu e sos Bardianos di Ula Tirso, Is Cerbus di Sinnai, Sos Tumbarinos di Gavoi.
Gli scatti di Emanuele Secci rendono la bellezza di questa manifestazione pregna di atmosfere antiche, di miti e di mistero. (testo di Maria Melania Barone)

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