Scuola. Sperimentazione libri di testo su tablet

ROMA –  Si tratta di una sperimentazione lanciata nella scuola media Scalza Signorelli di Orvieto, grazie a un accordo tra l’istituto, la societa’ di sviluppo dei nuovi media Vetrya e l’operatore mobile 3.

“Libri di testo” realizzati dai docenti in collaborazione con gli allievi, moduli didattici del corso di studio e soluzioni interattive per sessioni di formazione e comunicazione verso i genitori: tutto su tablet.

L’obiettivo della sperimentazione di tecnologie innovative per la didattica digitale, si legge in una nota, è quello di valutare l’impatto che possono avere sui metodi di insegnamento e sul processo di apprendimento, nonché su un notevole contenimento dei costi relativi all’acquisto dei libri scolastici, viene da aggiungere. 

Il progetto, che partirà il 24 settembre, è rivolto ai ragazzi nati negli anni ’90, i cosiddetti “nativi digitali”. Vetrya fornirà a titolo gratuito ai ragazzi oltre trenta tablet Apple iPad retina display, con specifiche applicazioni sviluppate in accordo con il personale docente della scuola. Il tablet diventerà un vero e proprio strumento personale di studio, attraverso il quale sarà possibile operare grazie alla rete mobile veloce di 3 e alla piattaforma di distribuzione di Vetrya.

“Oggi gli studenti – sottolinea Katia Sagrafena, direttore generale di Vetrya – usano smartphone, tablet e social media come se fossero prolungamenti della propria vita. Muovono storie, suoni, immagini da un territorio all’altro, da uno schermo all’altro. Con questo progetto sperimentale intendiamo contribuire a un coinvolgimento più attivo nello svolgimento delle lezioni e avvicinare sempre più i ragazzi al mondo della scuola attraverso strumenti e modalità di apprendimento delle nuove generazioni”. “Ô una didattica meno subita e più partecipata – dichiara Massimiliano Zuco, sales vice president di 3 Italia – vogliamo aiutare il mondo della scuola facendo vivere ai ragazzi la stessa emozione con cui partecipano ogni giorno alla propria ‘vita digitale’, mettendo a frutto conoscenze già acquisite al di fuori delle aule e che risultano più efficaci per il loro apprendimento”.

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