Alfano in guerra con Casini. Vince chi fa il partito più “nuovo” e con meno cateteri

ROMA – Quanto sia ridicolo il centro-destra italiano lo dimostra l’annuncio di Angelino Alfano: «Subito dopo il ballottaggio delle amministrative io e Berlusconi annunceremo la più grossa novità della politica italiana che cambierà il corso della politica italiana nei prossimi anni e sarà accompagnata dalla più innovativa campagna elettorale che la politica italiana abbia avuto dalla discesa in campo di Berlusconi del 1994».

Soltanto qualche giorno prima era maturata la voce di un azzeramento dei vertici dell’Udc in previsione della creazione di un’altra nuova formazione: il Partito della Nazione (che però secondo Rutelli non si chiamerà così; litigano già sul nome). Nel frattempo, Beppe Pisanu, uno dei volti nascenti dei nuovi partiti, lanciava la sua OPA al Pdl, invitando i suoi deputati ad unirsi nel nuovo centro che, secondo i loro auspici, dovrebbe diventare la nuova Democrazia Cristiana, appello subito accolto da Lamberto Dini.

Silvio Berlusconi conta la bellezza di 76 anni suonati, Beppe Pisanu 75, Lamberto Dini è una giovane speranza di 81 anni. Dovrebbero essere i protagonisti delle formazioni politiche in gestazione.  I promotori di questi sommovimenti (Casini, Rutelli, Fini, Cesa, Cordero di Montezemolo) oltrepassano in scioltezza i 60 e pare che una delle più concupite da Pierferdinando Casini, che la vorrebbe come futura ministra e esponente di spicco della neoformazione, sia l’attuale ministro degli interni Annamaria Cancellieri, 69 anni suonati.

Insomma, un’altra storica furbata sta nascendo sotto le ceneri della seconda Repubblica e non è un caso che uno degli architetti sia il più furbastro di tutti: il reuccio di Arcore. Di fronte alle attuali macerie della politica, con una Lega sconquassata ed un Pdl ai minimi termini in fatto di consensi elettorali e in un clima molto simile a quello che liquidò i partiti della prima Repubblica nel 1992-93, i furbastri non hanno trovato di meglio che continuare a turlupinare i cittadini, con la creazione di “nuove” sigle. Un’operazione esclusivamente televisiva, con tanto di calza infilata nell’obiettivo della telecamera – come faceva Berlusconi  – per apparire più giovani (da escludere, però, che possa servire per Lamberto Dini).
Sarebbe il caso che i cittadini italiani spazzassero via sul nascere questi patetici tentativi, con una sonora pernacchia e scoprendo, sotto le lenzuola, i mucchi di cateteri che accompagnano i finti vagiti.

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