ROMA – Il ministro Grilli trucca la carte, drammatizza, lancia avvertimenti a destra e a manca, ci delizia con gli elogi che vengono al governo italiano dai paesi di tutto il mondo.
Non è ancora sceso dall’aereo che da Tokio, dove ha preso parte ai lavori del Fondo monetario internazionale,lo riporta nel nostro Paese, e in una intervista a Repubblica dice: “È andata molto bene. Tutti, da Christine Lagarde ai cinesi, apprezzano gli enormi passi avanti che l’Italia sta facendo. E a tutti è piaciuta molto la manovra che abbiamo appena varato…”. Ma nessuno, evidentemente, è profeta in patria.” Pensate un po’ anche i comunisti capitalisti ci lisciano il pelo. Invece quei cattivi degli italiani non l’apprezzano tanto che non è da escludere che se la legge di stabilità, ora all’esame del Parlamento, non cambia il segno, non piccoli ritocchi. si arrivi ad uno sciopero generale.
Il ministro si fa forte degli elogi dei cinesi
Allora perché i cinesi, è vero che in Italia ce ne sono tanti, ci elogiano? Può darsi che Griilli non abbia fatto leggere loro i numeri, quelli veri e non quelli truccati. In realtà i cinesi non hanno detto niente. Chi ha qualche pratica di riunioni internazionali sa bene che in pubblico gli scambi di cortese si sprecano, nel privato delle riunioni che contano, ci si sbrana. E i cinesi, oggi, ci guardano dall’alto della loro economia. Certo in queol Paese ci sono problemi di democrazia, di diritti dei lavoratori calpestati, di dissidenti messi in carcere. Ma Grilli è il ministro dell’Economa, lui che c’‘entra con le libertà i diritti dei cittadini, dei lavoratori.. Forte del consenso dei cinesi il ministro avverte: “Per la prima volta da molto tempo- afferma senza arrossire- con la legge di stabilità noi tagliamo di due punti le aliquote Irpef sui redditi più bassi. Questo segnale va raccolto dalla politica e dalla società perché è positivo. Ma se anche questo, nella polemica quotidiana, viene trasformato in un segnale negativo, allora diventa un suicidio per l Paese”.
Stefano Fassina: il ministro difende l’indifendibile
Risponde duramente Stefano Fassina, della segreteria , del Pd, responsabile economico: “Perché – si chiede-il ministro Grilli tenta di difendere l’indifendibile? Il ddl di legge di stabilità non riduce la pressione fiscale, ma la redistribuisce a svantaggio di chi è in maggiori difficoltà . A fronte della riduzione dell’Irpef – aggiunge – si ha un aggravio dell’Iva, anche per i beni alimentari. Il risultato complessivo è minore reddito disponibile per le famiglie in maggiori difficoltà economiche e sociali. È un interevento regressivo sul piano sociale e economico. Sono dati, non valutazioni di campagna elettorale: si aggravano le iniquità e gli effetti recessivi sui consumi delle famiglie. Popi con l’arroganza che lo contraddistingue parla di provvedimenti che “ danno speranza alle famiglie” di “ una iniezione di fiducia” ma lui è comprensivo si rende conto che “certi toni vengono esasperati dalla campagna elettorale “. Sempre Fassina replica: E’ un interevento regressivo sul piano sociale e economico. Sono dati, non valutazioni di campagna elettorale: si aggravano le iniquità e gli effetti recessivi sui consumi delle famiglie”.
Lo Stato non perde un punto di Iva.I cittadini ne pagano uno di più
Nel frattempo a sostegno delle tesi di Grilli, si fa circolare la relazione tecnica e qui siamo proprio a livelli da furbetti del quartierino. Per quanto riguarda l’aumento di un punto di Iva si dice che ciò “comporterà da parte dello Stato la perdita di un gettito di 3.280 miliardi di euro”. In realtà visto che era escluso l’aumento di due punti di Iva, poi si è aumentata di un punto, quei 3.280 miliardi sono una “perdita” sì ma per i cittadini. Ammesso che sia reale che l’abbassamento di un punto di irpef costi 4,1 miliardo di euro nel 2013, o tagli previsti per gli sconti fiscali con la franchigia e il tetto faranno risparmiare allo stato 1.156 miliardi in “termini di competenza annua”. A questi “risparmi” vanno aggiunti quelli derivanti dai tagli , ( 49 milioni di euro) negando i permessi ai dipendenti pubblici che hanno parenti e altri balzelli.
Nina Daita ( Cgil).” Crudele cinismo” che colpisce i disabili
Alcuni dei quali segnati da un “ crudele cinismo”, dice Nina Daita, responsabile Ufficio disabilità nazionale Cgil, la quale ricorda che sono previste tasse sui cani dei ciechi e per l’interprete dei sordomuti. Ancora Fassina il quale sottolinea che “l’Iva va cancellata “ A fronte della riduzione dell’Irpef – dice – si ha un aggravio dell’Iva, anche per i beni alimentari. Il risultato complessivo è minore reddito disponibile per le famiglie in maggiori difficoltà economiche e sociali” Come risponde Grilli , alle critiche che vengono da tutte le forze politiche, Udc compreso, dai sindacati,eccetto Raffaele Bonanni,segretario generale della Cisl che ogni giorno si mostra sempre più soddisfatto ? Dice che “qualcosa” si può cambiare e Elsa Fornero afferma che ci sono cose che “ non le piacciono”. Fra questi il taglio retroattivo alla detrazioni che porterebbe altri soldi nella casse dello Stato . Insomma il saldo fra tasse e detrazioni è negativo. In più il ministro, sembra ignorare che anche sugli incapienti., coloro che non pagano le tasse perché il loro reddito peseranno i 3.280 euro del punto di Iva. Ma Grilli forse non sa neppure che esistono gli “ incapienti”.E se lo sa fa finta di niente. Il problema non lo riguarda. Se lo sapessero i cinesi…Ma non è una cosa seria.