Monti. Sull’Imu, buffonate a buon mercato

GENOVA – Una volta i potenti, per essere alleviati dalle preoccupazioni e dalla fatica del comando, avevano i buffoni, quelli di corte appunto.

Oggi, forse per economizzare, si incaricano direttamente del faticoso compito: sono essi stessi buffoni. Ne abbiamo visti tanti, compreso qualche comico. Non ci si poteva aspettare che anche sobri professori, chiamati nel ruolo di tecnici all’incarico di salvatori, appena scesi in campo diventassero essi stessi buffoni. Monti ne è quindi l’ultimo esempio, basta sentire le sue ultime promesse elettorali: meno tasse, meno IVA e soprattutto meno IMU.  Solo pochi giorni fa, prima della discesa in campo, aveva detto che togliere l’IMU avrebbe costretto dopo un anno il successore a rimetterla doppia.

Ma a proposito di IMU, sono opportune due precisazioni. La prima: si continua a parlare, nel caso di un possibile ammorbidimento, di IMU sulla PRIMA casa. Continuo a pensare, e a dire, che bisognerebbe parlare di UNICA casa, nel senso che chi ne ha due tre o interi palazzi deve pagare la tassa anche sulla “prima” in cui risiede. La seconda: se si tratta di case normali (e non di ville in Costa Smeralda) l’IMU è costata in un anno da trecento a mille euro, a seconda della metratura e del catasto. Bene: un pensionato con una pensione netta di 1300 euro (quindi non un riccone), grazie alla mancata indicizzazione all’inflazione decisa dal tecnico buffone, ha perduto nel 2012 oltre 450 euro e si appresta a perdere quasi 600 euro nel 2013. Però di questa rapina non parla nessuno e tutti i buffoni, compresi i milioni di elettori che li seguono, parlano solo dell’IMU.
Come mai? Che il morbo della cialtroneria si diffonda pericolosamente?

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