Mps. Vegas si auto celebra, ma chi tutela i risparmiatori

ROMA – Leggiamo oggi con sgomento, su uno dei principali quotidiani nazionali, l’auto-compiaciuta celebrazione del Presidente della Consob sull’ ”efficiente operato” dell’Autorità nel recente caso dei derivati MPS.

Non capiamo il tenore delle affermazioni di Vegas quando parla di efficienti strumenti di gestione del rischio, tacciando addirittura di follia chi pensa che gli scenari di probabilità avrebbero potuto aiutare la Consob nel ricostruire le esposizioni al rischio di MPS. Così facendo, Vegas contesta metodologie condivise dalla Consob portoghese, nonché da decine di economisti, intellettuali ed accademici di fama internazionale. Tali metodologie, nei fatti, hanno difeso con risultati più che soddisfacenti i contraenti deboli di derivati e prodotti finanziari.
Forse il Presidente della Consob si è scordato degli 88 milioni recuperati dal Comune di Milano, e dei circa 200 milioni restituiti alla regione Puglia proprio grazie agli approcci basati sui metodi probabilistici? E della tutela offerta ai risparmiatori nel caso del “Convertendo” della Banca Popolare di Milano?

Vegas prosegue affermando che la Consob non potrebbe materialmente monitorare i rischi di tutti i prodotti in tempo reale ed assegnare un “rating”. Il fatto è che non c’è nessun rating da assegnare! Il monitoraggio, attraverso le probabilità, dei propri rischi e degli investimenti è una dei compiti specifici di qualsiasi istituto finanziario che voglia competere sul mercato. Non è alla Consob che si chiede di fare questo monitoraggio, è il mercato che lo fa tutti i giorni, volatilità o meno! Alla Consob si chiede (scusate se è troppo!) di vigilare sulla capacità che gli intermediari hanno di applicare queste tecniche alla propria attività e di richiedere alla banca che queste informazioni vengano divulgate al mercato per aumentare la trasparenza sui prodotti finanziari e la consapevolezza dei clienti.
Divulgare gli scenari di probabilità non è vietato dall’Europa, dichiarare, poi, che attraverso la divulgazione delle probabilità si infonderebbe nel risparmiatore una “ingannevole certezza di future possibilità di guadagno” è un insulto per chi legge. Conoscere le probabilità non elimina le incertezze, ma consente di conoscere meglio gli eventuali esiti degli investimenti.
Federconsumatori e Adusbef si battono da anni affinché i cittadini siano informati  attraverso gli scenari di probabilità, per dar luogo finalmente ad un mercato trasparente in cui i risparmiatori consapevoli siano sempre meno esposti ai rischi di essere ingannati o addirittura truffati.
Ci meravigliamo che il Presidente della Consob non capisca l’importanza di tale obiettivo, o non la voglia capire.

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