Peter Pan. Si sfratta chi assiste i bambini malati di cancro. L’Italia della vergogna

ROMA – Lo sfratto che l’ente dell’Irai ha intimato all’associazione Peter Pan si può tradurre solo in una parola: vergogna. Sì perchè questa realtà che opera da anni sul territorio italiano non è una multinazionale dedita alla speculazione senza scrupoli, bensì una associazione che si occupa di bambini. Piccoli esseri indifesi e per di più segnati da malattie come il cancro o il tumore.

Ma vediamo i fatti. L’associazione Peter Pan in cui operano circa 190 persone, si trova dal 1997 in una struttura in Via San Francesco di Sales.  L’edificio, proprietà dell’ente assistenziale, IRAI, Istituti Raggruppati Assistenza Infanzia, dipendente dalla Regione Lazio, era  abbandonato da 10 anni quando entrò l’associazione e ci volle  oltre mezzo miliardo di vecchie lire per ristrutturarlo.  Soldi che entrarono grazie alle donazioni di tutte quelle persone sensibili nei confronti dei problemi altrui.

Il contratto, pari a  6 mila euro  che Peter Pan sborsava ogni mese, è scaduto un anno fa e così  l’ente ha  pensato bene di chiedere un adeguamento agli attuali canoni di mercato, ovvero tra i 25 e i 30 mila euro mensili. Un fatto che già di per sè fa inorridire. E, visto che ci troviamo in piena crisi economica, bisognerebbe soprattutto chiederci cosa significa “adeguamento” in un Paese dove per ora  l’unica crescita che si registra è quella della disoccupazione e delle imprese che chiudono i battenti.

Il direttore generale Gian Paolo Montini risponde alle pretese dell’Irai, facendo sapere che la cifra è fuori la loro portata. Ma l’ente, chissà per quale caso si fa chiamare anche assistenziale, non vuole sentir ragione e manda una missiva nella quale intima gli attuali inquilini di lasciare il palazzo entro dieci giorni.  Un episodio che parla da solo.
Evidentemente l’Irai ignora volutamente che questa associazione ospita un massimo di dodici nuclei familiari che giungono da ogni parte dell’Italia e offre assistenza continua ai piccoli bambini costretti a seguire le terapie ospedaliere. “Dovranno passare sui nostri corpi” – ha tuonato la presidente Giovanna Leo. “Non hanno idea di cosa significhi avere un bambino malato di tumore”.

Nel frattempo qualcosa forse si sta muovendo, anche se è troppo presto per cantare vittoria. Lunedì prossimo  al Dipartimento Programmazione Economica e Sociale della Regione Lazio si terrà un incontro proprio sulla associazione Peter Pan onlus di Roma. “Sicuramente ci presenteremo a quest’incontro tra l’ente Irai e la direzione Regionale Politiche Sociali e della Famiglia confidando si individui subito una soluzione che porti a destinare l’immobile definitivamente a Peter Pan onlus per l’accoglienza dei bambini malati dicancro con le relative famiglie senza alcuna logica di profitto, ma anzi di bene comune”, ha detto Montini.

Il presidente dell’ rai, Roberto Crescenzi ha detto che si è trattato solo di un atto dovuto per gli obblighi imposti dalle norme sulla spending review. Tuttavia l’unico auspicio è che fatti come questo non si ripetano più. Mai più.

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