Grillo. La ricetta per la crisi: diventiamo più poveri e saremo più felici

ROMA – E’ sfuggita ai più. Ma l’intervista rilasciata da Beppe Grillo ad una televisione turca dovrebbe essere rilanciata usando tutti i moderni mezzi della comunicazione. Il capo di  5  Stelle e i suoi “ grillin” che si offendono e non vogliono essere definiti tali ,ma è un modo per definire un partito, una corrente, per esempio nel Pd ci sono i renziani, si vantano di essere i difensori dei deboli, delle fasce sociali più deboli.

Parlando di salario di cittadinanza per tutti , mille euro al mese per tre an ni se ben ricordiamo, una trentina di miliardi necessari. Ma, loro imperterriti,vanno avanti. Parlano agli operai, ai cassaintegrati, vanno nei luoghi di lavoro, incontrano i precari, gli esodati. Per tutti un iimpegno, l’annuncio di iniziative. Ed hanno ottenuto voti, proprio fra i ceti èpiuù deboli, fra gli operai, secondo  gli elaborati sui risultati elettorale resi noti dell’Istituto Cattaneo. L’intervista di Grillo dovrebbe essere  stampa in dv , diffusi, là dove Grillo ha preso tanti voti, nelle città dove le fabbriche hanno chioso, le aziende licenziano,  quando va bene assumono in nero. Siamo certi che  sia stato Casaleggio a suggerire il tema di fondo, la decrescita, una scuola di pensiero che non ottiene tanti consensi ma pone problemi reali. Primo fra tutti quello di una crescita incontrollata che ha superato ogni limite, ha sfruttato il suolo, il territorio, ha devastato l’ambiente . Casaleggio, come  è noto, è uno che copia prende qua e là, perfino da alcuni famosi, in sen so n negativo, scritti di Hitler. Ha offerto a Grillo una sua rilettura della decrescita facendola diventare povertà. E Grillo l’ha rilanciata aggiungendo del suo.  Si è infervorato con la intervistatrice che non ha messo bocca, lo ha lasciato parlare a ruota libera. Ed ecco il clou del discorso del Grillo: “Tra cinque anni- dice in sostanza- saremo più poveri, ma molto felici”. Poi ha aggiunto altre sciocchezze, perle della sua ignoranza. Ma basta e avanza.  Gli ultimi dati statistici dicono che ci sono in Italia quattro milioni di poveri, che altrti milioni diu pensionati percepiscono un assegna mensile che si aggira sui cinquecento euro. Che centinaia di migliaia di cassa integrati portano a casa sei settecento euro. Che tanti giovani devono smettere di studiare perché la famiglia non è in grado di sopportare le spese necessarie. Che le mense della Caritas e di altre associazioni  non riescono a coprire tutte le presenze sempre più fitte. Che i disoccupati rappresentano ormai il 12% della popolazione attiva. Se poi si esaminano i dati socio-economici relativi al Mezzogiorno non bastano le parole. Grillo ha raccolto voti nella rabbia, nella disperazione, nelle promesse di un futuro migliore. Arrivano loro, i “grillino” cacciano tutti i mettono le cose a posto. Come: facendo diventare i poveri ancora più poveri con la promessa di un nuovo paradiso terrestre, la povertà darà loro felicità. E’ evidente che se Grillo diventa un più povero, se  rinuncia a un po’ di euro dai milioni che ogni anno porta a casa., non succede niente. Così tanto per citare un nome , Marchionne  può permettersi di perdere diversi milioni, grandi manager, banchieri, speculatori, i Lavatola di turno,  evasori , sono tutti per la decrescita, versione Casaleggio-Grillo. Così loro diventerebbero ancora più ricchi. Sfidiamo Grillo ad andare a dirlo alle folle che si presentano ai suoi comizi .  Più facile dire cazzate ad  una televisione turca. Una battuta e via e poi chi più ti conosce.

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