Renzi strizza l’occhio a Grillo, che strizza l’occhio alla destra

ROMA – Matteo Renzi, giustamente, reclama la partecipazione degli iscritti, dei militanti, dei cittadini alla vita del Pd. Predica bene, ma razzola male. La sua giornata, l’apertura della campagna elettorale  per l’elezione a segretario del Pd è quanto di più lontano si possa immaginare dal coinvolgimento delle persone.

La manifestazione di Bari sembra più uno spettacolo televisivo che una iniziativa politica. Questa volta Renzi  mette anche la cravatta, si porta dietro un centinaio di fan fiorentini imbarcati su un aereo, tipo cerchio magico bossiano, 150 euro a persona, addetti ad orchestrare gli applausi, che non  mancano ad ogni uscita del sindaco di Firenze, ma non si sa mai è bene metterli in cassaforte. Parla 55 minuti su un palco avveniristico, con striscioni altrettanto avveniristici, un po’ surreali, molto banali immagini create dalla agenzie che  curò la campagna elettorale di Vendola. Slogan  cui non potevi che consentire. Sarebbe come si domandassero se preferisci essere ricco no povero, sano o malato.

La manifestazione di Bari, solo uno show televisivo 

Insomma tutto all’insegna della banalità, considerando impossibili elettori essere inferiori.  Terminato l’intervento, direte voi ignari lettori, si apre il dibattito,si chiede ai presenti se hanno domande da fare, proposte da avanzare. Niente, si sale sul camper e si imbocca la strada del ritorno. Si aspettano i commenti e si pensa già al giorno dopo quando c’è già pronta la Annunziata con la sua “ mezz’ora”.Meglio trincerarsi dietro lo schermo televisivo che garantire la “ partecipazione “ dei cittadini.  L’intervista non poteva che partire dall’unica cosa  significativa detta dal sindaco di Firenze  durante l’intervento nel capoluogo pugliese.l’attacco al Presidente della Repubblica che avrebbe fatto autogol sulla questione dell’indulto e dell’amnistia. Renzi,  sa bene che ha barato, che ha falsificato il messaggio di Napolitano. 

 

Dal Quirinale filtrano precisazioni  rivolte al sindaco di Firenze

Ha colto al volo quanto dal Quirinale è stato fatto filtrare,l’invito a rileggere tutto il messaggio che poneva un problema di fondo, quello delle condizioni incivili nelle quali vivono più di sessanta mila detenuti, elencando le possibili soluzioni, strutturali, le necessarie riforme  e quelle   di emergenza. per rispondere all’ultimatum che ci è stato dato dagli organismi europei. Ha farfugliato qualcosa, ha riconosciuto che il Capo dello Stato aveva avanzato  diverse proposte,poi si è sperticato in elogi sul ruolo che sta svolgendo per salvare l’Italia,ha detto che non é d’accordo con chi dice che ha superato i limiti del mandato costituzionale. Ma ha richiamato la “ legalità”,ha detto che gli racconto ai ragazzi  sul fatto che i detenuti escono dai carceri. 

L’attacco al Capo dello Stato mentre Grillo ne chiede l’impeachement

In  realtà si è capito chiaramente che attaccando  Napolitano  dava una  strizzatina di occhi a Grillo che, attraverso un fantasioso professore, avanza parlato di impeachement  contro il capo dello Stato, subito rilanciato dal comico genovese, il quale, a sua volta, per la proprietà transitiva, strizzava gli occhi alla parte peggiore della destra, alla Lega, in merito alla legge sulla clandestinità  che i senatori grillin,in combutta con il Pd, hanno osato porre in discussione e votare per l’abolizione.  Possibile che uno accorto come lui non si sia reso conto che  il suo attacco coincideva con la richiesta di impeachement ?  Renzi si è preso le critiche arrivate da ministri come  Zanonato, Bonino, Lupi, il Pd  a partire da Epifani  che ha  assunto una posizione molto chiara sulle misure da intraprendere, collocando amnistia e indulto, all’ultimo posto come aveva fatto Napolitano. Ha risposto con arroganza:” i ministri si occupino di governare “ e quindi tacciano. Rivela il vero obiettivo. Con la sua sortita guarda alle elezioni, al voto della destra, il congresso del Pd gli serve solo come acceleratore , dice di  aiutare Letta, ma in realtà punta a nuove elezioni in tempi rapidi. Convinto di avere ormai nelle mani il partito , guarda a destra, all’elettorato berlusconiano cui di amnistia, carceri, non interessa niente visto che non interessano, non possono interessare  il pregiudicato. 

Per salvare Alitalia? Auspicabile l’intervento della Corea

 

 Non è un caso che l’unica cosa che può riguardare  il  programma  del Pd, in negativo, sia la riforma del mercato del lavoro.In modo brutale sostiene che bisogna  uniformarsi a quando avviene in tutti gli alti Paese europei. Forse glielo ha detto qualche suo “ esperto”, il quale ha dimenticatoi di fargli presente che la contrattazione fra le parti, quella nazionale, in primo luogo,è un segno di  dignità, di libertà. Dimenticavamo l’Alitalia: Renzi dimostra di saperne molto poco: Dice che  si tratta di salvare non  gli azionisti ma i lavoratori. Elementare, ma come si fa? Si chiude Alitalia e si cacciano in cig tutti i dipendenti? Oppure si chiede di intervenire, come auspica, alla  Corea ?.Forse alla prossima intervista la risposta.

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