Marino sotto accusa. Polizia locale: invece del negoziato metodi volgari e arroganti

ROMA – “Ancora una volta il Sindaco Marino ritiene di non avere il dovere di risolvere i problemi di Roma Capitale”:  con questa affermazione, fortemente critica  nei confronti del primo cittadini e della amministrazione capitolina si apre un comunicato dei sindacati Cgil, Cisl, Csa, Diccap che rappresentano il corpo della Polizia locale.

Una vertenza che va avanti da tempo e vede una forte mobilitazione dei dipendenti. “Questa mattina – scrivono – al tavolo convocato dal Sindaco, a seguito delle mobilitazioni dei giorni scorsi, per indicare gli indirizzi politici sul tema della sicurezza della città e della Polizia Locale si è consumato l’ennesimo atto di una commedia senza protagonisti. 

Anche questa volta la politica si è sottratta alle “facili” promesse fatte in campagna elettorale, tradendo i cittadini e i 6000 lavoratori e lavoratrici della Polizia Locale.” 

I sindacati: 6000 agenti non possono essere pensati come una stazione di polizia

Poi il racconto di una giornata non proprio felice, per non dire di peggio,.che indica un modo del tutto sbagliato di stabilire le indispensabili relazioni sindacali da parte della amministrazione e di chi la rappresenta,il sindaco in prima persona.per affrontare  problemi che riguardano non solo il personale del Comune ma tutta la città. Si discutono infatti temi relativi alla vita di ogni giorno della capitale, alla sicurezza dei suoi abitanti.   Dal racconto di questa giornata nera per l’Amministrazione viene fuori uno squarcio preoccupante: relazioni sindacali ieri umiliate  dalla giunta Alemanno,caratterizzata da una politica clientelare che ha lasciato il segno nei diversi comparti  e che è dura a morire  la Giunta di centro sinistra dovrebbe sostituire un metodo di lavoro e di confronto che dia senso al cambiamento e al rinnovamento per il quale i cittadini della capitale hanno dato il loro voto eleggendo a primo cittadini Ignazio Marino. I sindacati parlano addirittura di “ accadimenti gestiti con forma e metodi volgari”, sottolineano che un “corpo di  6000 agenti non può essere pensato come una stazione di polizia

In discussione relazioni sindacali e diritti dei lavoratori

Affermazioni che vanno ben aldilà di una, pur grave rottura.  In discussione vengono messe le relazioni sindacali, il diritto stesso dei lavoratori a trovare soluzioni ai problemi che si pongono in un confronto democratico

Al tavolo erano presenti – scrivono le organizzazioni sindacali- per conto dell’Amministrazione, il Comandante del Corpo Raffaele Clemente e la dottoressa Rossella Matarazzo che, come si è appreso con stupore al tavolo stesso, ha un incarico di collaborazione che non le attribuisce alcuna rappresentanza politica né alcuna competenza in riferimento alla gestione, organizzazione e potere contrattuale in merito alla Polizia Locale. Un corpo di 6000 agenti non può essere pensato come una Stazione di Polizia. “ Davvero un episodio che ha dell’incredibile:convocato un tavolo mancano i soggetti negoziali, manca la controparte.

L’assenza di soggetti negoziali non consente l’apertura del tavolo 

“L’assenza dei soggetti negoziali di parte datoriale-scrivono  nel comunicato- non ha consentito l’apertura del tavolo di confronto.  Questo metodo è inaccettabile, teso a mortificare il rispetto dei ruoli e delle persone e  trova conferma nella gestione degli ultimi accadimenti che hanno caratterizzato l’avvicendamento di figure apicali nel Corpo. Accadimenti, questi, ancora una volta gestiti con forma e metodo volgari ed arroganti mai conosciuti nella storia e nella cultura del Corpo della Polizia Locale e dell’Amministrazione Capitolina.” Il comunicato di

CGIL CISL CSA DICCAP  annuncia la convocazione dei propri quadri dirigenziali per decidere e/o confermare azioni vertenziali a tutela del Corpo della Polizia Locale Roma Capitale. 

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