Gli Usa lasciano a terra gli F-35. In Italia gli esodati si mangeranno il velivolo

ROMA – E’ ormai risaputo, questi velivoli militari hanno avuto problemi fin dal primo prototipo, eppure c’è chi li blocca e chi invece  i soldi li vuole buttare dalla finestra a tutti i costi,  incurante della crisi economica e della situazione drammatica che l’accompagna, come l’Italia.

Intanto è ufficiale che ll Pentagono ha deciso di lasciare a terra per ulteriori controlli sui motori l’intera flotta degli F-35.  Lo stop riguarda sia gli aerei della Air Force sia quelli della Marina. Insomma tutti. La direttiva è stata emessa dopo un incendio scoppiato il 23 giugno scorso a bordo di un F-35 in Florida. Ancora sconosciute le cause dell’incendio, scoppiato durante le manovre per il decollo. La Pratt & Whitney afferma che le indagini sono in corso e che sarebbe inappropriato per ora fornire ulteriori commenti. La Corea del Sud che ha in programma l’acquisto di quaranta F-35 sta monitorando attentamente gli sviluppi della situazione. L’Italia invece che fa? Per ora ben poco.

Viene da chiedersi cosa si mangeranno tra un po’ tutte quelle persone, come gli esodati,  cassaintegrati senza ammortizzatori e l’esercito sempre più numeroso di disoccupati, che non hanno più nessun introito economico tale da considerare la loro vita ‘dignitosa. Forse renderanno commestibili i pezzi del velivolo?

Battute a parte il documento programmatico della Difesa parla chiaro. Il Ddp 2013 (Documento Programmatico Previsionale) rivela un risparmio pari a -176 milioni di euro, nonostante la cifra totale del programma Eurofighter ammonti a ben 14,3 miliardi di euro che lo Stato italiano dovrà versare in 15 anni all’azienda costruttrice come da contratto. Di questi 2,5miliardi sono già stati versati, nonostante le critiche sollevatei da una parte politica e dalla società civile che con grande senso di responsabilità continuano ad affermare che questa spesa non ce la possiamo permettere, specie in questa sofferenza sociale in crescita.

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