Le famiglie tagliano la spesa. Il governo intervenga

ROMA – Le stime odierne dell’Istat sul commercio al dettaglio rappresentano la drammatica conferma della grave situazione che l’intero Paese sta attraversando. Il dato più allarmante è senza dubbio quello relativo ai consumi alimentari, diminuiti ad agosto del -3,7% sull’anno. Questo vuol dire che una famiglia media ha diminuito la propria spesa alimentare di ben 207 Euro nell’ultimo anno.

Un dato che deve far riflettere e che appare ancora più sconcertante se si considera l’andamento dal 2008 ad oggi: in tale periodo, infatti, secondo le stime aggiornate dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori i consumi alimentari sono scesi addirittura del -11,6%. Non dimentichiamo che, tale settore è l’ultimo ad essere intaccato in una situazione di crisi, non a caso la domanda relativa al comparto alimentare è generalmente definita anelastica. Di fronte ad una contrazione simile non è più possibile far finta di nulla.

Il Governo deve prendere atto di tali dati, deve prendere atto del grave disagio che le famiglie vivono quotidianamente, deve rendersi conto che questa situazione è ormai insostenibile e sarebbe una follia anche solo paventare, attraverso clausole di salvaguardia, nuovi aumenti dell’IVA. Il Paese ha bisogno di misure di rilancio, di riforme coraggiose e determinate, in grado di rimettere in moto il mercato interno e l’occupazione. Investimenti per lo sviluppo e la ricerca, investimenti per la realizzazione di infrastrutture e fondi per l’espansione e la qualificazione dell’offerta turistica: questi sono solo alcuni esempi di ciò che si dovrebbe fare per far ripartire l’economia e creare nuovi posti di lavoro.

Non dimentichiamo che il nostro Paese si prepara a due appuntamenti estremamente importanti sullo scenario internazionale: Expo 2015 e Matera capitale europea della cultura 2016. Bisogna fare di tutto per arrivare preparati e per sfruttare al massimo tutti i vantaggi, i benefici e le opportunità di sviluppo che tali occasioni possono offrire.

Una sfida importante che il Governo non può permettersi di affrontare con superficialità e disattenzione.

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