Lavoro, con la crisi produttiva la deflazione è in atto

ROMA – I dati odierni dell’Istat rivelano come la situazione economica del nostro Paese non accenni a migliorare.La disoccupazione cresce al 12,6%. Rimane elevatissimo, inoltre, il tasso di disoccupazione giovanile, che si attesta al 42,9%.Dati allarmanti che, purtroppo, non ci sorprendono affatto.Del resto il Governo, al di là dei plateali annunci, della cancellazione di diritti e della carica di manganellate, sul piano del lavoro non ha ancora avviato alcun intervento incisivo e degno di nota.

Ci auguriamo che tali dati contribuiscano a far aprire gli occhi all’Esecutivo, che sembra aver perso di vista, ormai, il vero obiettivo delle riforme.Restituire prospettive, speranze e futuro ai cittadini, specialmente ai giovani, senza costringerli a lasciare l’Italia.Siamo un Paese in perdita, non solo dal punto di vista economico, ma anche da quello umano: secondo il rapporto pubblicato dalla Fondazione della Cei, nel 2013 il numero delle partenze dall’Italia (94 mila persone) è cresciuto del +16,1% rispetto al 2012 ed ha superato quello degli arrivi dei lavoratori stranieri (43 mila).Formiamo ragazzi e professionalità che poi contribuiscono alla crescita ed allo sviluppo di altri paesi, perché nel nostro non trovano spazio.

Un’involuzione drammatica, a cui è ora di mettere fine.Rilanciare la domanda interna, in modo da far ripartire la produzione e l’intera economia, nonché avviare lo stanziamento di congrui investimenti per la crescita. Ricerca, sviluppo tecnologico, modernizzazione delle reti di telecomunicazioni e delle infrastrutture, lancio di un piano nazionale per il turismo e per la valorizzazione del nostro patrimonio ambientale ed artistico… queste sono solo alcune delle azioni di rilancio che un Governo coraggioso e responsabile metterebbe in atto in questo delicato momento. E’ necessario cambiare radicalmente rotta: non minacciare ulteriori aumenti dell’IVA che avrebbero effetti deleteri per i bilanci familiari e per l’intero sistema economico, ma dare una decisa svolta in direzione dello sviluppo.Ci aspettiamo che l’attuale Governo raccolga questa sfida e si decida ad agire concretamente per la ripresa economica del Paese.

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