CRACOVIA – (nostro inviato) Un folto drappello di parlamentari appartenenti al Partito Democratico, Scelta civica, Sel, Per L’Italia e Movimento 5 stelle, hanno trascorso il giorno dei morti e il 3 novembre in Polonia, in un Viaggio della Memoria, proposto alle due Camere dall’ex segretario PD Walter Veltroni, dal deputato PD Walter Verini, dal deputato PD Emanuele Fiano, figlio di Nedo deportato ad Auschwitz.
Con loro i giornalisti Rai Bianca Berlinguer e Giuliano Giubilei e la giovane firma dell’Unità e dell’Huffington Post Andrea Carugati. L’esperienza è stata aperta anche ai dipendenti di onorevoli e senatori. A illustrare gli eventi del tragico periodo, il più importante storico italiano della Shoah Marcello Pezzetti; i sopravvissuti Tatiana Bucci e Sami Modiano, accompagnato dalla moglie Selma Doumalar. Il pellegrinaggio attraverso il ghetto di Cracovia e i campi di concentramento di Birkenau e Auschwitz, è stato organizzato da Noemi ed Emanuele di Porto, segretario della comunità ebraica di Roma, coadiuvati da Claudio del Monte. Trasferta con volo Alitalia, in classe rigorosamente economica. Soggiorno con pasti frugali a base di verdure, nell’intervallo della visita ai lager minestra e panino.
Prima sosta in Plac Bohateròw Getta, la “Piazza degli eroi del ghetto” sul cui selciato spiccano sculture rappresentanti enormi sedie. Marcello Pezzetti spiega come siano opera di due artisti polacchi, ispiratisi a un fatto vero: durante lo spostamento di massa degli ebrei nel ghetto di Cracovia i bambini trasportarono con loro le sedie di scuola, esprimendo il desiderio di continuare a studiare. Poi la delegazione fa visita all’ArcivescovoCardinaledi Cracovia Stanislaw Dsiwitz. Il prelato é stato membro della Prefettura della Casa Pontificia, noto per i suoi quarant’anni di servizio in veste di segretario particolare di papa Giovanni Paolo II. Dopo aver salutato con calore i presenti l’Arcivesco sottolinea il suo legame con l’Italia e la sua stima per Walter Veltroni che definisce “ uomo onesto”.
Visita al ghetto ebraico di Cracovia, uno dei più tristemente famosi. Il ghetto, racconta Pezzetti, rappresentò un punto di transito per la suddivisione tra lavoratori considerati abili e coloro che erano destinati al successivo massacro nei campi di sterminio. Il regista Roman Polanski vi è stato rinchiuso con i familiari: la madre di Roman venne deportata ad Auschwitz, dove morì, il padre sopravvisse al campo di concentramento di Mauthausen. Lui si salvò grazie ad una famiglia cattolica che lo tenne nascosto. Il ghetto è stato teatro di “ Schindler’s list”, film basato sulla vera storia di Oskar Schindler, che permise a Steven Spielberg di raggiungere la consacrazione tra i grandi registi. A seguito dell’enorme interesse suscitato Spielberg utilizzò parte degli incassi per creare la Survivors of the Shoah Visual History Foundation, organizzazione no-profit per la collezione audio-video delle testimonianze di circa 52.000 sopravvissuti. Pietra miliare per la conservazione della storia, che i negazionisti rimuovono. Dice il deputato Pd Walter Verini: “I viaggi della memoria sono importanti: aiutano a capire e a riconoscere, anche nel nostro presente, le avvisaglie di una barbarie che potrebbe ripresentarsi”.
Birkenau è un solo interminabile filo spinato accanto alla ferrovia. Chiarisce Marcello Pezzetti, non a caso erano costruiti accanto alle rotaie, quale terminale di scarico dei deportati. Su quei binari siedono ora i rappresentati del popolo italiano ad ascoltare i sopravvisuti. In una baracca con tipici duri letti a castello, Tatiana Bucci, deportata a Birkenau fino all’età di sei anni racconta: “La donna che si occupava del nostro blocco con noi era gentile. Un giorno ci prese da parte e ci disse: ‘Fra poco vi raduneranno e vi ordineranno: chi vuole rivedere sua mamma faccia un passo avanti… voi non vi muovete’. Spiegammo a nostro cugino Sergio di fare la stessa cosa, ma lui non ci ascoltò. Da allora non lo rivedemmo mai più. L’ ultimo ricordo di nostro cugino è il suo sorriso mentre ci salutava dal camion che lo portava via insieme ad altri 19, desiderosi di rivedere la mamma». E conclude descrivendo scene di bambini appesi come agnelli a ganci da macellaio.
Auschwitz è spettrale: blocchi, dietro i cui vetri sono affastellati montagne di pettini, valigie, scarpe, barattoli con sostanze che avrebbero ucciso ebrei, zingari, omosessuali, prigionieri politici, montagne di capelli, una coperta fatta interamente di capelli umani. Risuonano le gesta del dottor Josef Mengele, medico e militare tedesco noto per i crudeli esperimenti medici e di eugenetica che svolse usando i deportati, compresi i bambini, come cavie umane.
Sami Modiano, nato nel 1930, uno dei soli 25 bambini ebrei italiani giunti ad Auschwitz in età inferiore ai 14 anni ad essere sopravvissuti. Da anni porta nelle scuole medie e superiori di tutta Italia la sua testimonianza ed è più volte stato protagonista dei Viaggi della Memoria, grazie ai quali ha accompagnato numerosi gruppi di studenti nei luoghi dell’Olocausto. Da tempo si occupa della sinagoga di Rodi per tenere in vita la storia della sua comunità. Ha pubblicato con Rizzoli la biografia: “Per questo ho vissuto – La mia vita ad Auschwitz-Birkenau ed altri esili”. Dopo aver testimoniato, con voce rotta dalla commozione, le sue atroci esperienze nei campi di concentramento, conclude ringraziando Dio per avergli donato la presenza di Selma Doumalar, la donna che per tutta la vita lo ha accompagnato come moglie. (In calce i nomi dei parlamentari che hanno partecipato al viaggio della memoria)
NON SENTITE L’ODORE DEL FUMO? AUSCHWITZ STA FIGLIANDO
di Danilo Dolci
Le più grandi risorse
erano la speranza e la dignità.
Chi si rassegna, muore prima.
Non so se i giovani hanno appreso.
Se ci si lascia chiudere, terrorizzare
se ci si lascia cristallizzare
si diventa una cosa
gli altri ci diventano cose.
Molti ancora non sanno:
Auschwitz è tra noi. è in noi.
Non so se i giovani sanno
in ogni parte del mondo:
non c’è rivoluzione se si trattano gli uomini come sassi,
ai giovani occorre
l’esperienza creativa di un mondo
nuovo davvero.
Ad Auschwitz ci torno volentieri.
mi da la misura dei fatti.
NOME |
COGNOME |
PARTITO |
|
|
Eleonora |
Bechis |
M5S |
Tiziana |
Ciprini |
M5S |
|
Filippo |
Gallinella |
M5S |
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Sofia |
Amoddio |
pd |
|
Mariastella |
Bianchi |
pd |
|
Enrico |
Borghi |
pd |
|
Emanuele |
Cani |
pd |
|
Elena |
Carnevali |
pd |
|
Angelo |
Capodicasa |
pd |
|
Sabrina |
Capozzolo |
pd |
|
Laura |
Coccia |
pd |
|
Luigi |
Dallai |
pd |
|
Vittoria |
D’Incecco |
pd |
|
Marilena |
Fabbri |
pd |
|
MariaChiara |
Gadda |
pd |
|
Paolo |
Gandolfi |
pd |
|
DanielaMatildeMaria |
Gasparini |
pd |
|
Antonella |
IncertI |
pd |
|
Francesco |
Laforgia |
pd |
|
SimonaFlavia |
MalpezzI |
pd |
|
Irene |
Manzi |
pd |
|
Elisa |
Mariano |
pd |
|
Alessia |
Morani |
pd |
|
Roberto |
Morassut |
pd |
|
Delia |
Murer |
pd |
|
Giulia |
Narduolo |
pd |
|
Luca |
Pastorino |
pd |
|
Roberto |
Rampi |
pd |
|
Matteo |
Richetti |
pd |
|
Anna |
Rossomando |
pd |
|
Gea |
Schirò |
pd |
|
Chiara |
Scuvera |
pd |
|
Diego |
Zardini |
pd |
|
Walter |
Verini |
pd |
|
Maria |
Coscia |
pd |
|
Emanuele |
Fiano |
pd |
|
Chiara |
Gribaudo |
pd |
|
Mario |
Caruso |
Per l’Italia |
|
Milena |
Santerini |
Per l’Italia |
|
Mariano |
Rabino |
Scelta civca |
|
AdrianaEdenSusanna |
Galgano |
Scelta civica |
|
Giovanni |
Monchiero |
Scelta civica |
|
Andrea |
Romano |
Scelta civica |
|
Franco |
Bordo |
SEL |
|
Florian |
Kronbichler |
SEL |
|
Stefano |
Quaranta |
SEL |
|
Celestina |
Costantino |
SEL |
|
Arcangelo |
Sannicandro |
SEL |
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