Inquinamento. A rischio il progetto ‘Sentieri’

La denuncia parte da Roberta Pirastru, Pietro Comba e Ivano Iavarone in un articolo apparso sul Sole24ore (edizione del 10/11/2014 estratto pag.9 “Il Sole 24 Ore Sanità”): il progetto Sentieri rischia.

Il progetto Sentieri (studio epidemiologico nazionale dei territori e insediamenti esposti a rischio da inquinamento) nasce nel 2006, con un finanziamento alla ricerca nell’ambito del progetto “Ambiente e salute” promosso dal Ministero dell’ambiente, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità (che ne svolge la parte operativa) e di altre istituzioni, con l’obiettivo di redigere un profilo sanitario dei cittadini abitanti dei Sin (siti di interesse nazionale per le bonifiche).

La caratteristica principale della ricerca epidemiologica promossa dal progetto è proprio la valutazione a priori del nesso causale tra le patologie riscontrate nella popolazione locale e la sua esposizione all’inquinamento.
Le metodologie usate non permettono la valutazione di nessi causali certi, tuttavia, permettono di individuare situazione di possibile rilevanza sanitaria sulla quale agire con appositi studi e azioni di risanamento ambientale.
I risultati sono stati pubblicati nel 2010, 2011 e 2014, sono liberamente consultabili online e hanno riguardato diverse aree della penisola.
Una di queste è quella del Sin di Brescia-Caffaro, area attanagliata dalle emissioni di Pcb (policlorobifenili), in cui si sono riscontrati eccessi di melanoma, tumore della mammella e linfomi non Hodgkin, dati sostenuti anche da indagini svolte dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro di Lione.
Attualmente la situazione è monitorata dalla collaborazione tra l’Istituto Superiore di Sanità e l’Asl di Brescia.
Nel progetto sono compresi anche i dati sui Sin della “Terra dei fuochi” (55 comuni tra le province di Napoli e Caserta) e di Taranto (Taranto e Statte).
Per quanto riguarda la Terra dei Fuochi, è stata riscontrata una serie di eccessi della mortalità e dell’ospedalizzazione per diverse patologie, come si legge nel report ufficiale “a eziologia multifattoriale (che ammettono fra i loro fattori di rischio accertati o sospetti l’esposizione a un insieme di inquinanti ambientali che possono essere emessi o rilasciati da siti di smaltimento illegale di rifiuti pericolosi e/o di combustione incontrollata di rifiuti sia pericolosi, sia solidi urbani)”.
Le patologie in eccesso in entrambi i generi per i tre indicatori utilizzati (mortalità, ricoveri e incidenza tumorale) comprendono: tumori maligni dello stomaco, del fegato, del polmone, e della vescica, del pancreas e della laringe nella popolazione maschile e del rene e del linfoma non Hodgkin nella popolazione femminile.
Presenti anche eccessi per tutti e tre gli indicatori per i tumori alla mammella.
Dall’aggiornamento dello studio del 2014 è stata riscontrata un eccesso di mortalità rispetto alla media regionale del 10% per gli uomini e del 13% per le donne nei comuni della provincia di Napoli (ovviamente si intende quelli compresi nell’area denominata “Terra dei fuochi”) e rispettivamente del 4 e del 6% per quelli della provincia di Caserta.
Per quanto riguarda la salute infantile si evidenzia l’eccesso nei dati di ospedalizzazione di bambini ricoverati nel primo anno di vita per tutti i tumori, per la provincia di Caserta in particolare per quelli del sistema nervoso centrale e per leucemie nella fascia di età 0-14.
Per quella di Napoli è stato riscontrato un eccesso per tumori del sistema nervoso centrale sia nel primo anno di vita, sia nella fascia di età 0-14.
L’aggiornamento dello studio Sentieri del 2014 sulla salute infantile nella Terra dei fuochi è impietoso con un +51% rispetto alla media regionale di bambini ricoverati nel primo anno di vita per tutti i tumori per i comuni della provincia di Napoli e addirittura un +68% per quelli della provincia di Caserta.
Lo studio ha confermato anche le criticità riscontrate nella popolazione di Taranto in indagini svolte precedentemente con eccessi di rischio per varie tipologie di tumore, tra cui soprattutto tumore del polmone e mesotelioma della pleura, ma anche malattie dell’apparato respiratorio, malattie respiratorie acute e malattie respiratorie croniche.
Gli aggiornamenti del 2014 sono agghiaccianti.
A Taranto i tassi di mortalità segnano un +12% per gli uomini e +11% per le donne rispetto alla media regionale con un picco per il mesotelioma della pleura  (+142% per gli uomini e +110% per le donne).
L’incidenza tumorale è rispettivamente superiore del 39 e del 33%, compresi tumori come sarcomi dei tessuti molli, del rene e dell’apparato urinario e del tessuto linfatico.
Ma sono i dati sui bambini di Taranto a gelare il sangue.
+54% di incidenza di tumori rispetto alla media regionale, +21% di mortalità per tutte le cause.
I bambini di Taranto muoiono per il 21% in più che in tutto il resto della Puglia.
L’approccio Sentieri ha avuto riconoscimenti internazionali, venendo incluso dall’Oms tra quelli ritenuti più validi per la caratterizzazione della salute degli abitanti di siti contaminati.
Purtroppo, come si legge testualmente nell’articolo “a fronte della sua ininterrotta attività, il Progetto Sentieri che era stato finanziato nel 2006 e nel 2009,negli ultimi cinque anni non ha avuto accessi a finanziamenti pubblici che permettono di prevederne la continuazione. La fonte pubblica è quella di elezione perché permette di salvaguardare il progetto da condizionamenti e/o relazioni che potrebbero portare a una interpretazione e successiva comunicazione di dati non orientati all’interesse della sanità pubblica Nonostante qualche battuta d’arresto, il Gdl Sentieri per non demorde e continuerà a fare richieste di finanziamento anche a livello europeo dato che i riconoscimenti internazionali non sono mancati e i siti contaminati sono una realtà anche nei Paesi europei.”
Il governo ha sbloccato fondi per la ripresa dello studio Sentieri?
No, il 5 dicembre 2014 la commissione difesa della Camera ha autorizzato l’acquisto di 15 navi da guerra con l’impiego di circa 10 miliardi di euro.
Peccato, perché se si vogliono fare delle missioni di pace, noi siamo pronti, ma a riceverle.
Perché i nostri bambini, i bambini di Taranto in guerra ci sono già da anni.

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