Cala la produzione industriale. Nessun ottimismo

ROMA – I dati sulla produzione industriale nel nostro Paese diffusi oggi dall’Istat fotografano una situazione allarmante: -2,2% rispetto a gennaio 2014.Dati che impongono di metter da parte ogni ottimismo.Tale andamento continua ad avere ripercussioni drammatiche sulle famiglie e sull’occupazione.

Basti pensare che i consumi delle famiglie sono diminuiti, nell’ultimo triennio, per una cifra complessiva pari a circa 78 miliardi di Euro. Di fronte ad una situazione simile è evidente che i soliti annunci e incoraggiamenti all’ottimismo non bastano. È indispensabile avviare immediatamente e con urgenza provvedimenti in grado di dare una vera e propria svolta all’economia. Per imprimere una nuova spinta in direzione della crescita il passo principale ed indispensabile è il rilancio dell’occupazione, da avviare attraverso la concreta realizzazione di un Piano Straordinario per il Lavoro.

Un piano che si deve realizzare attraverso: investimenti per lo sviluppo e per la ricerca, definizione di un serio programma per la valorizzazione dell’offerta turistica e la preservazione del patrimonio artistico e paesaggistico nel nostro Paese, avvio di opere di modernizzazione e realizzazione di infrastrutture, specialmente al Sud.Rilanciare l’occupazione significa dare nuovo impulso alla domanda interna e, quindi, alla produzione, innescando un ciclo positivo in grado di portare il sistema economico realmente e stabilmente fuori dalla crisi.

Da tempo sosteniamo che, rilanciando l’occupazione, i benefici non riguarderebbero solo i cittadini che tornerebbero ad avere un posto di lavoro e a disporre di un reddito, ma sarebbero estesi in generale alle famiglie, che si trovano ora costrette a mantenere figlie e nipoti disoccupati, spesso pesando sulle spalle di genitori e nonni pensionati.

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