Umberto Veronesi: una vita al servizio del prossimo

Con Umberto Veronesi se ne va un grande medico e una persona dotata di una generosità rara, oggi praticamente perduto

Una vita, la sua, al servizio della scienza e della conoscenza, con l’obiettivo ambizioso ma perseguito con tenacia e convinzione di combattere il cancro fino a sconfiggerlo e di estirpare questa barbarie dal nostro immaginario collettivo.

Una vita in cui il professore ha incontrato e servito anche la politica, con passione e coraggio, con una determinazione e una dedizione di cui solo un uomo profondamente innamorato della vita e del prossimo poteva essere capace. 

Più che una sfida, la sua è stata una vera e propria battaglia: un impegno intenso, sincero, animato da una grandezza d’animo senza eguali e da una fermezza nel difendere le proprie innovazioni e i passi avanti compiuti davvero encomiabile.

Se ne va, inoltre, uno scienziato profondamente innamorato dei giovani che, a differenza di molti soloni, esortava a non arrendersi e a continuare il percorso avviato dalle generazioni precedenti, traendo da esse gli insegnamenti necessari e aggiungendovi la propria freschezza, il proprio entusiasmo e il proprio desiderio di andare oltre e progredire lungo il cammino intrapreso. 

Ci lascia un sognatore: mai appagato, mai domo, alla costante ricerca di nuovi orizzonti, inquieto nella sua incessante esplorazione e convinto di poter abbattere anche le barriere un tempo considerate insormontabili.

Scompare a novant’anni una figura emblematica del nostro paese, degli aspetti migliori dell’Italia, della nostra inventiva e genialità, del nostro ardimento e della nostra passione civile.

Un tempo lungo, sufficiente a raccontare una vita e a tracciare un bilancio più che lusinghiero di un’attività che lo ha condotto ai vertici del panorama scientifico internazionale, fino a renderlo un’icona nota in tutta il pianeta. 

“Andate avanti, perché il mondo ha bisogno di scienza e ragione”: con queste parole rivolte alla propria Fondazione si è congedato alla sua maniera, con sobrietà, uscendo di scena ormai stanco ma ancora desideroso di lottare e immaginare il domani. Ed è impossibile non vedere un parallelo con il messaggio di un altro rivoluzionario dei nostri tempi: Steve Jobs, scomparso esattamente cinque anni fa, il cui invito rivolto ai giovani ad essere affamati e folli non era un’esortazione al cinismo bensì l’esatto opposto, in quel viaggio affascinante e meraviglioso che è la vita, con la sua complessità e le sue molteplici sfaccettature.

E il nostro viaggio continuerà, lo continueremo anche per lui, scorgendo in ogni istante gli aspetti positivi dell’esistenza e valorizzandoli senza esitazioni e senza mai cedere al disincanto e allo sconforto.

Questa è stata la straordinaria lezione del professor Veronesi, questo è il motivo per cui gli abbiamo voluto bene e continueremo a volergliene, anche ora che il suo viaggio ha semplicemente cambiato binari, senza smarrire la gioia di costruire il futuro, dando una possibilità a tutti coloro che decidono di mettere la propria vita al servizio degli altri, trasformando le proprie scoperte in un qualcosa di meraviglioso e di importante per l’intera comunità.

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