Wikileaks. Il caso Julian Assange alle Nazioni Unite

L’hacker australiano si rivolge in un video a Obama: ‘Se difendi la libertà perchè mi perseguiti’

NEW YORK – Il caso di Julian Assange, fondatore di Wikileaks, sbarca al palazzo delle Nazioni Unite. Infatti, l’Ecuador ha organizzato un evento in cui chiede a tutti i membri che si metta fine alla persecuzione contro lo scomodo hacker australiano che ha fatto conoscere al mondo intero i retroscena dei potenti.
Assange, che si trova dal giugno scorso nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra, unica ad avergli offerto asilo politico per evitare l’estradizione, ha lanciato un video in cui si rivolge direttamente al presidente degli Stati Uniti Barack Obama, al quale in sintesi chiede: “Perchè sostiene la libertà in Medio Oriente e continua a perseguitarmi?”

Nel frattempo, sempre oggi, il governo ecuadoriano e quello britannico discuteranno proprio sul caso Assange, sul famoso salvacondotto e sull’estradizione mancata che gli Usa chiedono con insistenza.
E proprio sull’estradizione il governo di Quito consegnerà agli inglesi una copia dell’accordo di estradizione firmato da entrambi i paesi 142 anni fa, in cui riconoscono come non si possa estradare un cittadino se una delle parti ritenga che ci siano motivazioni politiche. Il governo dell’Ecuador ha chiesto un salvacondotto perchè Assange possa uscire senza problemi dall’ambasciata di Londra e approfittare dei benefici dell’asilo che gli ha concesso.

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