Siria, nuova strage. Prima il bombardamento israeliano, poi il massacro dei civili

TARTUS – Ritrovati 102 corpi, molti dei quali non sono stati identificati E’ il bilancio provvisiori della nuova strage di Banias, la città portuale siriana bombardata dai cacciabombardieri israeliani lo scorso giovedì.

Ma queste nuove notizie che arrivano dalla città marittima non è il bilancio del raid israeliano. I corpi senza vita sono stati ritrovati nel quartiere di Ras an Nabaa sarebbero riconducibili ai miliaziani del regime israeliano di Bashar Al Assad.
Conferme arrivano dai comitati di coordinamento locali. Le uccisioni, avvenute nel quartiere di Ras al-Nabaa a Banyas, sarebbero avvenute due giorni dopo che i bombardamenti israeliani.Tra le vittime ci sarebbero bambini, ma anche donne e anziani. La reazione statunitense è stata immediata. Siamo «inorriditi» dalle terribili notizie in «raccapriccianti attacchi», è scritto nella nota ufficiale diramata da Washington. Anche la Farnesina si è espressa: «I massacri contro civili a Banyas suscitano orrore e testimoniano in termini drammatici il livello di violenza raggiunto dal conflitto in Siria, che continua a mietere vittime innocenti, anche fra le donne e i bambini. Almeno 14 secondo quanto riferisce l’Adnkronos. I costi umanitari di una spirale di violenza della quale il regime è responsabile hanno assunto proporzioni intollerabili», ha specificato il ministero degli Esteri italiano.

Secondo le organizzazioni internazionali umanitarie che sono sul fronte siriano, moltissimi civili sunniti sarebbero scappati dalla cittadina portuale di Baynes per sfuggire ad un attacco sanguinoso. Sulla scia di quanto avvenuto recentemente nella vicina cittadina di Bayda.

ISRAELE CONFERMA L’INCURSIONE DI GIOVEDI’

Mentre emergono nuovi raccapriccianti notizie di stragi in Siria arrivano conferme sul bombardamento anche da Fonti della sicurezza Israeliana. La notizia dei bombardamenti era stata data in anteprima dalla Cnn. Ma conferme erano giunte anche dall’inviato della Rai Filippo Landi: Israele ha bombardato la Siria. L’incursione aerea è avvenuta nella notte tra giovedì e ieri, presso la città costiera di Banyas. Un raid aereo con finalizzato alla distruzione dei depositi di armi di “missili sofisticati” in grado da soli di alterare gli equilibri nella regione mediorientale. Ben 16 i caccia e velivoli da guerra che sono penetrati in Siria dopo aver sorvolato il territorio libanese. Ma su questo punto le notizie sono più opache. L’attacco alla Siria potrebbe esser stato effettuato senza la violazione dei confini aerei libanesi. Fatto sta che i siti dove si presume che fossero stivati dei missili del regime di Assad sono stati distrutti. Armi che secondo i bene informati erano destinati ai miliziani filo-iraniani dell’Hezbollah. Più volte il governo israeliano aveva indicato che qualora si fossero verificate le condizioni, sarebbero intervenuti per impedire il passaggio di armi ritenute «strategiche». Il timore di Gerusalemme è che che Bashar Assad voglia consegnare missili terra-terra a lungo raggio e altri apparati ai miliziani libanesi. Di qui l’attacco, che di certo non certo non è stato il primo di questo tipo.
Il tutto mentre le comunità internazionali si interrogano su come intervenire in un conflitto giunto a quasi 800 giorni di cruente battaglie. Nonostante le pressioni che stanno ricevendo dagli Francia, Regno Unito, gli stati Uniti hanno dichiarato che le truppe non saranno inviate. Lo ha fatto per bocca di Barack Obama: “Non vedo uno scenario di questo tipo. Non sarebbe bene non solo per l’America ma neppure per la Siria”. In particolare, secondo quanto si apprende, dopo quanto avvenuto in Afghanistan e in Iraq, un intervento a stelle e strisce non farebbe altro che alimentare il sentimento anti-americano nella regione. Mentre qualcuno obietta che qualcosa, comunque Washington farà. Magari armando i ribelli. Tutto questo che vi siano prove inconfutabili di utilizzo di armi chimiche da parte di Assad. La linea rossa da non oltrepassare. Il limite che delinea l’interventismo e la strategia attendista.

 

 

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