Egitto, una guerra civile dagli esiti imprevedibili

IL CAIRO – L’Egitto è diventata la terra della rabbia e dell’odio. I sostenitori del deposto presidente Mohamed Morsi, anche oggi, torneranno nelle strade. Ieri pomeriggio si è consumata nelle piazze, teatro di scontri, in una vera e propria carneficina.

Le immagini che ci sono arrivati da Il Cairo parlano da sole e fanno capire la gravità della situazione in cui l’Egitto è precipitato, dove odio e rabbia regnano sovrani. I proiettili sparati sulla folla dalle forze militari dall’elicottero, i cecchini che colpiscono i soccorritori mentre raccolgono i feriti, oppure su ragazze inermi,  sono solo degli esempi emblematici della violenta repressione militare messa in atto contro non solo la fratellanza musulmana, ma contro i civili.

Nel corso della notte si tenta di tirare il bilancio  drammatico e ancora molto approssimativo, ma in questo caos diventa difficile. Si parla di oltre 700 morti e oltre mille persone finite agli arresti.
Intanto per oggi si prevedono marce di protesta in tutto il Paese che continueranno per tutta la settimana. Insomma, i sostenitori di Morsi non si arrendono e vogliono continuare a manifestare la loro contrarietà, mentre i riflettori del mondo puntano l’attenzione proprio su Il Cairo.
Fallite le prime mediazioni, l’Europa cerca di far fronte comune per fermare il bagno di sangue. Frenetiche le consultazioni telefoniche in queste ore tra i leader di Francia, Italia, Germania e Gran Bretagna, con il premier Enrico Letta che ha esortato a mettere in campo “subito un’iniziativa per l’immediata cessazione di ogni repressione e violenza”. Si va verso una riunione straordinaria dei ministri degli Esteri dei 28 la prossima settimana a Bruxelles, dove lunedì e’ già fissato un incontro tra gli ambasciatori dei Paesi membri. Intanto e’ grande la preoccupazione anche sul Mar Rosso e nelle altre località turistiche, con manifestazioni nel centro di Hurgada.
Nel frattempo il governo potrebbe promulgare nelle prossime ore la legge marziale in tutto l’Egitto che di fatto equivarrebbe a una dichiarazione di stato di guerra.

La Farnesina sconsiglia viaggi in Egitto
La Farnesina, assieme ad altri Paesi europei, ha sconsigliato i viaggi in tutto il Paese. E cresce l’angoscia anche nella comunità cristiana, bersagliata dalla rabbia degli islamici, con oltre 40 chiese in tutto il Paese razziate e date alle fiamme. L’Egitto e’ sull’orlo di una guerra civile dagli esiti imprevedibili per il Paese e per tutta la regione. 

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