Los Roques. Recuperati i resti di 5 corpi in aereo con Missoni

CARACAS –  Recuperati i resti di cinque corpi intrappolati nell’aereo, un bimotore Islander YV-2615, che trasportava Vittorio Missoni, che si inabissò al largo del Venezuela lo scorso 5 gennaio. Lo hanno annunciato le autorità del Paese sudamericano.

I sommozzatori della marina «hanno raccolto diciannove resti umani»  tra questi  anche i cinque delle sei persone che si trovavano a bordo dell’aereo, ha spiegato alla stampa il procuratore generale Luisa Ortega dopo una riunione con le famiglie del pilota e copilota venezuelani, l’ambasciatore d’Italia a Caracas e l’avvocato in rappresentanza delle vittime. 

Le spoglie del figlio maggiore dello scomparso stilista Ottavio, della sua partner e di due loro amici, Elda Scalvenzi e il marito Guido Foresti, sono state estratte dalla carlinga e riportate in superficie, insieme a quelle di uno dei due piloti venezuelani. Il cadavere del secondo si trova invece ancora tra i rottami, in un punto finora risultato impossibile da raggiungere.

Ora si procederà ai test del Dna per certificare una volta per tutte l’identità delle salme.

«Non è stato possibile effettuare alcun prelievo sul sesto corpo perché l’accesso al relitto è molto difficoltoso per i sommozzatori, che hanno effettuato tre immersioni tra il 12 e il 19 ottobre», ha indicato il procuratore. Il 4 gennaio, l’aereo che trasportava Missoni, sua moglie Maurizia, un’altra coppia italiana e i due membri dell’equipaggio si era inabissato in mare nei pressi del paradiso turistico di Los Roques, poco dopo essere decollato per Caracas. I rottami dell’aereo erano stati localizzati fino a ottanta metri di profondità.

Dopo l’identificazione delle vittime, partiranno le operazioni di disincaglio dell’aereo per determinare le cause dell’incidente, ha indicato Ortega.

Vittorio Missoni, 58 anni, era il figlio di Ottavio Missoni, fondatore nel 1953 della griffe italiana, deceduto all’età di 92 anni lo scorso maggio.

Quella tra Los Roques e Caracas è diventata una tratta maledetta. Il 4 gennaio 2008 un volo di linea della Transaven tra l’aeroporto della capitale e il paradiso turistico venezuelano si inabissò nelle acque dell’Oceano atlantico, causando la morte delle quattordici persone a bordo, otto delle quali di nazionalità italiana.

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