Turchia. Corruzione, arrestati figli di ministri e ricco magnate

ISTANBUL – Uno scandalo di appalti pubblici fa tremare la politica e il mondo economico in Turchia. La squadra anti-crimini economici ha arrestato 22 persone, tra cui i figli di tre ministri in carica e un uomo d’affari che è l’ottava persona più ricca del Paese, nell’ambito di una vasta inchiesta sulla corruzione.

L’edizione on-line del quotidiano ‘Hurriyet’ ha riferito che prima dell’alba gli agenti hanno eseguito una retata a Istanbul e ad Ankara, perquisendo diversi uffici e sedi di compagnie commerciali, compresi quelli dell’istituto statale di credito ‘Halk Bankasì e del gruppo edilizio ‘Agaoglù di proprietà del magnate Ali Ibrahim Agaoglu, in base alla classifica della rivista specializzata ‘Forbes’ ottavo uomo più ricco del Paese e numero 527 al mondo. Stando a indiscrezioni di varia fonte, anch’egli sarebbe finito in manette insieme a Baris Guler, Salih Kaan Caglayan e Abdullah Oguz Bayraktar, figli rispettivamente di Muammer Guler, ministro dell’Interno, di Zafer Caglayan, responsabile dell’Economia, e di Erdogan Bayraktar, titolare di Ambiente e Pianificazione Urbanistica. In arresto inoltre il direttore generale della banca, Suleyman Aslan; Mustafa Demir, sindaco di Fatih, distretto europeo del Comune Metropolitano di Istanbul, e l’imprenditore azero Reza ZaRRAb, oltre a diversi alti funzionari dei dicasteri coinvolti. Finora nessuna reazione ufficiale da parte nè del governo nè degli inquirenti, anche se Caglayan ha improvvisamente annullato un impegno pubblico in agenda per oggi, e se in Borsa le azioni di ‘Halk Bankasì sono immediatamente crollate del 5 per cento. Il giornale ipotizza che dietro all’operazione di polizia possa celarsi lo scontro in atto da tempo tra l’Akp, il Partito per la Giustizia e lo Sviluppo del premier Recep Tayyip Erdogan, e il movimento ‘Fethullacì guidato da Fethullah Gulen, 72 anni, scrittore, filosofo e teologo, ex imam e predicatore, da anni in esilio volontario in Pennsylvania. Entrambi su posizioni islamiste moderate, già stretti alleati, Erdogan e Gulen sono ormai nemici acerrimi, e si combattono senza esclusione di colpi. L’anziano intellettuale ha giurato di cacciare il primo ministro dalle stanze del potere turco.

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