Crimea. Ultimatum smentito dalla Russia. Obama, se attacate vi isoleremo

ULTIMORA –   Il ministero della Difesa russo smentisce la notizia, diffusa dal ministero della Difesa ucraino, secondo cui le forze di Mosca avrebbero dato un ultimatum alle truppe fedeli a Kiev in Crimea.

Lo scrive oggi il sito internet della Bbc.  «È completamente senza senso», ha detto un portavoce del ministero russo al giornale Vedomosti, secondo quanto scrive la Bbc.   La notizia dell’ultimatum è stata diffusa oggi dall’agenzia di stampa Interfax-Ukraine e poi confermata dal ministero della Difesa ucraino. Secondo quanto riferito Interfax, il comandante della Flotta del mar Nero Aleksandr Vitko ha detto che se le forze ucraine «non si arrenderanno entro le 5 di domani mattina, ci saranno reali attacchi a unità e sezioni delle forze militari ucraine in tutta la Crimea». Inoltre, il sito internet del Kyiv Post ha parlato di un ultimatum navale: le forze navali ucraine presenti nell’area, avrebbero dovuto arrendersi entro le ore 17 (ore 16 in Italia) di oggi. 

Oltre alla smentita arrivata da Mosca, Interfax ha anche battuto una smentita della Flotta del Mar Nero. Un portavoce ha definito «immondizia» i tentativi «di mettere uno contro l’altro» i russi coi «colleghi ucraini».  Il susseguirsi di notizie, secondo quanto ha scritto il sito internet Kyiv Post, potrebbe essere parte di una guerra di nervi.

Tuttavia, smentita o no, il  portavoce del Dipartimento di Stato Usa Jen Psaki parla sempre di una «pericolosa escalation» di tensione. «Se fosse vero, sarebbe una pericolosa escalation della situazione e la Russia sarebbe da noi considerata direttamente responsabile», ha aggiunto il portavoce. 

La Russia di Vladimir Putin si difende lanciando accuse pesantissime per giustificare un probabile attacco. Gli alleati occidentali – secondo Mosca – ora sono dalla parte dei «neo-nazisti» che «distruggono le chiese ortodosse e le sinagoghe», dice il Ministero degli Esteri russo in un comunicato. «Gli Stati Uniti e i suoi alleati – continua Mosca – hanno chiuso gli occhi davanti alle atrocità dei militanti della Maidan, sul loro bullismo nei confronti dei loro avversari politici e dei cittadini comuni, sull’antisemitismo e la russofobia militante, sul profanare la memoria degli eroi della Grande Guerra Patriottica», ossia la seconda guerra mondiale.

Obama, isoleremo la Russia

Il presidente americano minaccia di «isolare» la Russia se dovesse portare avanti un intervento militare in Ucraina. Gli Stati Uniti stanno esaminando una serie di «iniziative economiche e diplomatiche» che isoleranno Mosca, ha sottolineato Barack Obama, nel corso di una conferenza stampa alla Casa Bianca con il premier israeliano, Benjamin Netanyahu. Con un intervento militare in Ucraina, ha poi avvertito il presidente Usa, la Russia si metterebbe «dal lato sbagliato della storia». 

Respinte accuse della NATO

Inoltre la Russia ha respinto oggi le accuse provenienti dalla Nato di «escalation militare in Crimea» in un comunicato del ministero degli Esteri.  «Noi dissentiamo categoricamente con la dichiarazione del Consiglio Nato del 2 marzo, nel quale la Federazione russa è accusata di ‘esclation militare in Crimea in violazione della legge internazionalè. Noi crediamo che questa posizione non porti alla stabilizzazione della situazione in Ucraina ma soltanto a incoraggiare forze che vorrebbero trarre vantaggio dagli attuali eventi per raggiungere i loro irresponsabili obiettivi politici», si legge nel comunicato. 

«È ovvio che l’unica fonte delle attuali minacce alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina è la crisi politica interna nel paese. La sua soluzione richiede una forma essenzialmente nuova di comportamento da parte dei nostri partner», continua il comunicato.  «La Flotta del mar Nero, dispiegata in Crimea, non sta interferendo negli eventi politici interni in Ucraina. Fornire sicurezza alle strutture della flotta e prevenire possibili attacchi ai nostri compatrioti da parte di estremisti e radicali sono gli unici scopi di tutti i movimenti di truppe», dichiara ancora il comunicato. Secondo il ministero della Difesa ucraino, oggi il comandante della Flotta del Mar Nero ha lanciato un ultimatum alle truppe fedeli a Kiev.

Merkel. Putin è fuori dalla realtà

Il presidente russo, Vladimir Putin, «ha perso il senso della realtà»: è quanto ha affermato la Cancelliera tedesca, Angela Merkel, nel corso di una telefonata con il presidente americano, Barack Obama. La diplomazia «è l’unica strada sensata per superare la crisi in Ucraina», ha spiegato il portavoce del governo tedesco, Steffen Seibert, riferendo della conversazione tra Merkel e Obama, nella quale è stato posto l’accento sulla «grande differenza di opinioni» tra Putin e il resto della comunità internazionale sulla situazione nell’ex repubblica sovietica. Il portavoce del governo di Berlino ha spiegato che la proposta avanzata dalla Merkel al presidente russo di creare un «gruppo di contatto», su mandato dell’Osce, è stata «presa in considerazione» da Putin come una possibile soluzione politica della crisi. 

Ucraina,anche Donetsk chiede referendum

L’insurrezione si allarga nella filorussa Ucraina orientale. Il parlamento regionale di Donetsk ha annunciato di voler convocare un referendum sullo status della regione, come ha fatto la repubblica autonoma di Crimea. Hanno votato a favore in 98, 3 i contrari e 3 gli astenuti. Dopo l’irruzione di alcune centinaia di filorussi nel palazzo della Regione di Donetsk, il loro ‘comandante’ Pavel Gubarev, ha annunciato di aver “preso il potere”.

Violato lo spazio aereo ucraino

Intanto Kiev denuncia la violazione del suo spazio aereo. Sarebbero state due, infatti, le incursioni aeree  commesse durante la notte scorsa da caccia russi: lo hanno precisato fonti del ministero della Difesa di Kiev, aggiungendo che un intercettore Sukhoi Su-27 è stato neutralizzato disturbandone le frequenze radio, e che sono state impedite non meglio specificate «azioni provocatorie» da parte dei velivoli intrusi. 

La UE divisa su sanzioni a Russia

Anche sul piano diplomatico la situazione non è delle migliori- Da segnalare ladivisione fra i 28 stati membri dell’Unione Europea sull’opzione di decidere sanzioni contro la Russia. Secondo quanto riferiscono fonti diplomatiche che assistono alla riunione straordinaria dei ministri degli Esteri in corso a Bruxelles, la maggioranza dei paesi (fra gli altri anche Italia, Germania, Francia) si sarebbe espressa contro, mentre i paesi baltici e qualche paese nordico sarebbero a favore. Nella bozza del documento finale, i 28 ipotizzano «future sanzioni mirate» da considerare «in assenza di una soluzione concordata». Sarebbe inoltre inserita nelle conclusioni anche l’ipotesi di un gruppo di contatto in cui inserire anche Nazioni Unite e Osce, con l’Ucraina e la Russia. 

Usa Russia, torna la guerra fredda, Obama lancia un piano d’azione economico

Si gelano i rapporti fra la Russia e gli Stati Uniti. Tornati rapidamente in un clima da Guerra Fredda, gli Stati Uniti stanno valutando le misure per mettere alle strette la Russia, dopo l’invasione dell’Ucraina. L’amministrazione Obama, criticata nel fine settimana, in patria, per non aver risposto velocemente e con decisione all’avanzata dei soldati russi in Crimea, sta preparando un piano d’assalto – economico – a Mosca, secondo quanto riportato da una fonte al Daily Beast. Tra i possibili obiettivi, tutti i leader politici e militari, i maggiori uomini d’affari e i separatisti russi in Ucraina. Funzionari del dipartimento di Stato, della Casa Bianca e del dipartimento del Tesoro stanno lavorando per presentare al presidente Barack Obama un piano di sanzioni e altre misure di pressione economica da inserire in un ordine esecutivo.

Il Segretario di stato americano, John Kerry, sarà a Kiev domani per mostrare sostegno alle autorità ad interim ucraine, nel momento in cui le forze russe controllano completamente la Crimea; Kerry ha già avvertito Mosca che ci saranno serie conseguenze negative per la Russia se il presidente Vladimir Putin porterà avanti la sua aggressione militare. «Potrebbero esserci anche il congelamento degli asset e la sospensione dei visti, oltre all’interruzione della consueta routine commerciale e agli investimenti nel Paese. Il rublo sta già scendendo e se ne avverte l’impatto. La ragione per tutto questo è che non invadi un altro Paese con un falso pretesto per imporre i tuoi interessi» ha dichiarato Kerry durante il programma tv ‘Meet the Press’ sulla Nbc.

 


 

ROMA –  Presunti soldati russi, armati ma privi di segni di riconoscimento, hanno circondato il centro di intelligence della Marina militare ucraina a Capo Fiolent, vicino a Sebastopoli, e il centro di approvvigionamenti militari di Bakhcisarai.

Lo fa sapere l’agenzia Unian,aggiungendo che i soldati ucraini si rifiutano di deporre le armi. Intanto le guardie di frontiera ucraine hanno denunciato che i militari russi continuano a sbarcare in Crimea massicciamente. Le guardie di frontiera ucraine, infatti, hanno segnalato un ammassarsi di veicoli corazzati sul lato russo dello stretto di Kerch, il sottile canale che divide la Crimea dal territorio russo. Una nota del portavoce della guardia di frontiera ha anche riferito che ci sono movimenti di mezzi navali russi dentro e attorno al porto di Sebastopoli, che ospita una parte della flotta russa nel Mar Nero; e che le forze militari russe hanno bloccato le comunicazioni telefoniche cellulari in alcune aree.  Insomma, la Crimea sarebbe di fatto già sotto il controllo russo, senza che sia stato sparato un colpo. Questo scrive il sito internet della Bbc, nella corrispondenza di Marc Lowen che è

a Sebastopoli. Secondo il network pubblico britannico, due grandi basi militari ucraine sono state circondate da truppe russe e da forze di autodifesa filorussa della Crimea. Ai soldati ucraini viene chiesto di unirsi al governo filorusso.  La Bbc inoltre scrive che il quartier generale navale ucraino è bloccato e le principali infrastrutture, a partire dagli aeroporti, sono occupate, mentre una serie di blocchi stradali impediscono l’afflusso di veicoli. Nelle penisola sul mar Nero, a dire di Lowen, sono giunti migliaia di uomini delle forze d’élite russe.  In quanto alla popolazione, scrive ancora il corrispondente Bbc, per quanto le truppe filorusse siano ben accolte, molti crimeani sono profondamente preoccupati il futuro.

Ma non solo. La Russia per aumentare le fila militari è disposta ad arruolare agenti ucraini «sul suolo russo» cominciando con il rilascio di passaporti a quello che rappresenta il muso duro della polizia ucraina: le truppe antisommossa Berkut. Il Ministero degli Interni lo ha annunciato in una dichiarazione, in riferimento agli agenti di polizia che hanno «abbandonato il loro paese dopo i recenti disordini». Coloro che «desiderano continuare il loro servizio in Russia dovranno ottenere la cittadinanza russa», dice una nota. Secondo altre fonti sarebbero già diverse migliaia.

 

Il canale di notizie Russia Today durante il fine settimana ha mostrato le immagini dei primi ufficiali Berkut che ricevono i loro nuovi passaporti. La polizia di Mosca in precedenza si era detta pronta a creare una squadra di ufficiali Berkut e di fornire loro alloggi. 

Il nuovo governo di Kiev ha ufficialmente sciolto le Berkut dopo gli scontri del mese scorso con i manifestanti con quasi 100 morti, anche tra i poliziotti. Gli agenti Berkut sono stati ampiamente criticati per un uso eccessivo della forza dopo che sono stati ripetutamente inviati a reprimere le grandi manifestazioni di protesta scoppiate in Ucraina dal mese di novembre. 

Intanto circa 143 mila ucraini nelle ultime due settimane hanno chiesto asilo in Russia, circa 675 negli ultimi due mesi secondo Mosca. È stato riferito che la maggior parte delle persone che chiedono asilo, lo possono ottenere in maniera semplificata. Ma molti dicono che quando attraversano la frontiera, vengono sottoposti a vessazioni e minacce di violenza. Intanto il primo ministro primo ministro Arseniy Yatsenyuk avverte: “Un aperto conflitto militare in Ucraina metterebbe a repentaglio la stabilità non solo interna ma regionale. Sono stato e sono un sostenitore di una soluzione diplomatica alla crisi in atto, poichè un conflitto distruggerebbe la stabilità dell’intera regione», ha sottolineato Yatsenyuk incontrando un gruppo d’imprenditori locali. Il premier ucraino ha parlato anche di economia, smentendo che il proprio governo intenda procedere a nazionalizzazioni, e ribadendo la volontà di adempiere le condizioni eventualmente poste dal Fondo Monetario Internazionale in cambio di assistenza finanziaria. 

 

Condividi sui social

Articoli correlati