Ucraina. Mosca minaccia di sospendere le ispezioni sulle armi nucleari

ROMA – La Russia si rende disponibile a “un dialogo onesto, da pari a pari con i partner stranieri per aiutare l’Ucraina a uscire dalla crisi”.

E’ quanto annuncia il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov,  specificando tuttavia che  la crisi non è stata generata dalla russia che anzi, aveva  allertato sui pericoli. Insomma, sembra quasi un’apertura, ma di fatto non lo è, considerando che lo stesso ministro tiene a precisare  che  terrore e caos sta regnando nel paese. Insomma la tensione è ancora altissima e le truppe sovietiche – come fa sapere il Servizio delle Guardie di Frontiera (SGF), in Ucraina –  avrebbero già assalito nella notte una delle postazioni di vigilanza in Crimea, mettendo in fuga le guardia di frontiera e costringendo sulla strada le loro famiglie nel bel mezzo della notte. La notizia non è confermata in modo indipendente.  Secondo il comunicato dell’ SGF, forze d’assalto russe hanno attaccato un distaccamento nella repubblica autonoma ucraina: gli aggressori hanno colpito il responsabile delle guardie, che ha tentato di resistere, e preso l’armeria; inoltre, gli aggressori hanno fatto irruzione nelle case dove vivono (le guardie) con le famiglie, hanno requisito il cellulare del responsabile del distaccamento, di sua moglie e di altri ufficiali; e sotto la minaccia delle armi, hanno costretto tutti a raccogliere i propri averi e abbandonare il distaccamento. 

Mosca minaccia di sospendere le ispezioni sulle armi nucleari

Ma non è tutto. Mosca ha minacciato di sospendere le ispezioni internazionali sulle armi nucleari nel suo territorio, ispezioni previste dal trattato sulla riduzione delle armi nucleari Start III firmato tra Russia e Usa. Lo ha detto un alto funzionario del ministero della Difesa russo alle agenzie locali: «Siamo disposti a questo passo in risposta alle dichiarazioni del Pentagono sulla sospensione della collaborazione tra i ministeri della Difesa di Russia e Usa» in seguito all’intervento della Russia nella repubblica autonoma di Crimea. 

Intanto l’ex premier ucraino, Yulia Tymoshenko, ha usato toni molto forti nei riguardi di Mosca in un’intervista rilasciata alla rete televisiva pan-araba Al Jazeera: «Credo che oggi non è solo l’Ucraina che perderà la Crima. Il mondo intero, se non reagirà a questa situazione, perderà stabilità. Credo che tutti i leader del mondo dovrebbero essere consapevoli di ciò. Il Cremlino ha dichiarato guerra. Non alla Crimea. Ma al mondo intero». 

Tymoshenko ha poi invitato l’Occidente «a non perdere tempo» e «a non lasciare l’Ucraina da sola», in particolare in vista del referendum in Crimea sull’adesione alla Russia. «Se la comunità internazionale consentirà lo svolgimento di questo referendum, allora la nostra battaglia diventerà molto più difficile».

Gli ispettori Osce non entrano in Ucraina

Nel frattempo il segretario generale del Consiglio d’ Europa, Jagland, e il ministro degli Esteri austriaco, Kurz, saranno lunedì a Kiev. L’obiettivo è quellodi far entrare in Crimea  il gruppo di ispettori dell’ Osce. Giunti al confine, nei pressi di Armiansk, dopo alcuni spari di avvertimento nei loro confronti, gli osservatori hanno fatto marcia indietro. Avvistati due convogli: uno di 60 mezzi militari senza targhe diretto a Simferopoli da Feodisia, e l’altro di 6 auto con targhe diplomatiche polacche,diretto sempre verso la capitale crimea. A Sebastopoli, intanto è stato evacuato il consolato polacco.

Francia e Usa sanzionano la Russia

Francois Hollande ha chiamato Barack Obama con il quale è tornato a concordare sulla possibilità di adottare «nuove misure» contro la Russia «se non ritirerà le sue forze dalla Crimea e consentirà lo schieramento di osservatori internazionali», nella penisola. Lo ha reso noto l’Eliseo. 

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