Usa, nuove sanzioni per la Russia. Il Cremlino, sarà un effetto boomerang

ROMA – Non si placano le polemiche del dopo referendum in Crimea che ha sancito l’annessione alla Russia. Oggi il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha annunciato nuove sanzioni per la Russia. Il numero uno della Casa Bianca ha detto che verrà penalizzato un numero maggiore di funzionari e banche russe.

“Oggi imporremo sanzioni aggiuntive alla Russia – ha detto il Presidente USA – ho firmato un altro ordine esecutivo che permette di far pagare costi non solo alle persone coinvolte ma anche a settori cruciali dell’economia russa». Il presidente ha inoltre avvertito Mosca che nuove aggressioni «avranno come risultato quello di isolare ancor di più la Russia di fronte alla comunità internazionale». Obama ha parlato nel giorno in cui la Duma, camera bassa russa, ha approvato l’annessione della Crimea, mentre è atteso per domani il voto della camera alta. Nel frattempo anche il presidente francese Francois Hollande fa sentire la sua voce annunciando che i leader europei annulleranno il summit previsto a giugno con la Russia e decideranno nuove sanzioni contro personalità russe. «Verrano decise sanzioni… così come una sospensione delle relazioni politiche. Il vertice Ue-Russia non può aver luogo in queste condizioni» ha detto Hollande. «Dobbiamo anche progettare altre sanzioni se ci sarà un’escalation» ha aggiunto.

La replica russa La reazione di Mosca alle sanzioni Usa colpirà «gli Stati Uniti come un boomerang»;: questa la prima reazione del ministero degli Esteri russo alla notizia che l’amministrazione di Washington ha imposto nuove sanzioni per l’annessione della Crimea. «Non ci deve essere alcun dubbio», si legge ancora nel comunicato. «Risponderemo in maniera adeguata a ogni mossa ostile». La Russia chiude confini a merci La Russia replica stringendo i controlli economici al confine con l’Ucraina. Infatti, come ha spiegato il Financial Times, le dogane russe hanno rifiutato senza spiegazioni l’ingresso delle merci provenienti dall’Ucraina. «Più di 200 tir sono rimasti in fila a Bachivsk – assicura Serhij Astakhov, portavoce delle guardie doganali ucraine – uno dei principali snodi di confine per l’ingresso dei beni ucraini in Russia». Altri rapporti assicurano che intorno a mezzogiorno il flusso di beni si è normalizzato e le ferrovie ucraine garantiscono che i treni verso la Russia viaggiano regolarmente. Le Dogane russe spiegano che la stretta sui controlli al confine con l’Ucraina è scattata per l’arrivo di informazioni sull’introduzione di merci importate di contrabbando, incluse armi, anche se si esclude la chiusura dei confini. L’ufficio russo sulla sicurezza interna fa sapere di aver bloccato un grupppo russo-ucraino che tentava di introdurre fucili di contrabbando al confine, nei pressi della città russa di Rostov sul Don.

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