Gran Bretagna. Da oggi sì ai matrimoni gay

ROMA –  “Non sarà più importante in Gran Bretagna sapere se sei eterosessuale o omosessuale lo Stato riconoscerà il rapporto nello stesso modo”. Queste sono le parole del premier inglese David Cameron riguardo alla legge entrata in vigore proprio oggi in Gran Bretagna, che riconosce i matrimoni gay.

La riforma, già approvata dal Parlamento inglese nel luglio 2013, è stata voluta fortemente dal premier stesso. Per tutte le coppie omosessuali questa è una legge più che altro simbolica, infatti rispetto alle altre nazioni, la Gran Bretagna le riconosce già gli stessi diritti genitoriali delle coppie etero. Infatti possono adottare bambini, ricorrere alla fecondazione assistita o alla maternità “surrogata”.  A Londra, per omaggiare questo” piccolo riconoscimento per un enorme passo avanti”, come l’ha definito il vice premier Nick Clegg ,su due edifici del Governo  sono state esposte le bandiere con i colori dell’ arcobaleno, simbolo proprio della lotta per i diritti dei gay. 

Subito dopo la mezzanotte, sono stati celebrati i primi due matrimoni gay. I primi a dire il sì sono stati i  londinesi  Sean  Adl-Tabatabai e Sinclair Treadway, che avevano già registrato la loro intenzione di sposarsi il 13 marzo, giorno in cui la nuova legge lo permetteva.  L’altra coppia che entrerà nella storia del Regno Unito è quella formata da Neil Allard e Andrew Wale, che si sono sposati a Brighton, considerata la capitale dei gay d’Inghilterra. 

Secondo un sondaggio della Bbc pubblicato venerdì, il 22% delle persone intervistate ha dichiarato che se dovessero essere invitate ad un matrimonio gay declinerebbero l’invito, ma in generale i cittadini inglesi sono favorevoli a questa legge.

 

                                                                                                                                                                     

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