Elezioni Francesi 2014 tra sfiducia e tensioni

ROMA – Si respira aria di elezioni politiche in Francia.  I francesi stanno per andare alle urne in un clima politico che si è fatto improvvisamente irrespirabile. Domani e il 30 marzo per il secondo turno,  ci saranno le elezioni comunali, primo test per i socialisti del presidente François Hollande e del suo Governo in attesa di quello europeo del 25 maggio.

L’ex presidente Nicolas Sarkozy,  è tornato a occupare la scena con un lungo intervento sul quotidiano Le Figaro che ha alzato la tensione e creato uno scontro senza precedenti: Sarkozy, a causa dei suoi guai giudiziari, non sembra godere più dell’appeal di un tempo. Il ministro del Lavoro Michel Sapin, molto vicino al presidente e uno dei pezzi da novanta del Governo, ha parlato di «una sorta di colpo di Stato verbale alla Berlusconi». Sicuramente tutto questo influenzerà il voto e l’opinione del votante; la sinistra  infatti arriva massacrata dai sondaggi che ne misurano la storica impopolarità. La sfiducia dei francesi nei confronti di François Hollande e dei socialisti, oggi al potere, giudicati incapaci di gestire una situazione economica compromessa;  L’ impossibilità dell’Ump, lesionato al suo interno con un ritorno in scena di Nicolas Sarkozy e la strategia di dédiabolisation, di sdoganamento del suo partito, il Front National, portata avanti da quando ne è diventata la leader, sono fattori determinanti che hanno contribuito a far si che Marine Le Pen fosse quella più quotata, classificandosi come la vincitrice virtuale al primo turno delle municipali in Francia. I candidati del Front National passano al secondo turno in 229 casi. In una cittadina, Hénin-Beaumont, ex centro minerario del Nord di 26mila abitanti, oggi in profonda crisi, Steeve Briois, esponente dell’Fn, è già riuscito a essere eletto al primo turno, con più del 50% dei voti, basti pensare che in una metropoli come Marsiglia, il Front, si è piazzato al secondo posto. Si tratta comunque di risultati che bisogna prendere con le pinze in quanto il Front è riuscito a presentare liste proprie solo in 497 comuni su un totale di 36mila; domani, si farà quindi la conta delle città. L’ Fn manca di dirigenti locali, che possano essere coinvolti nelle amministrazioni.  Le dinamiche elettorali, però, raramente rispecchiano le teorie matematiche. 

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