Ucraina. Croce rossa, è emergenza umanitaria

KIEV – La Croce Rossa Ucraina, la Croce Rossa Russa, la Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa e il Comitato Internazionale della Croce Rossa esprimono «seria preoccupazione per la situazione umanitaria in Ucraina, in particolare nelle zone meridionali e orientali del paese. Nonostante la difficile situazione, più di 300 fra volontari e personale della Croce Rossa Ucraina sono mobilitati dall’inizio della crisi e hanno assistito 1.500 persone coinvolte negli scontri. La sicurezza del personale e dei volontari che lavorano sul campo sono di fondamentale importanza per il Movimento». La Croce Rossa Ucraina, si legge nella nota «continua a essere sostenuta nei suoi sforzi dai partner del Movimento di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa Internazionale, ognuno dei quali agisce sulla base del proprio specifico mandato e nel pieno rispetto dei Principi Fondamentali del Movimento, in particolare Neutralità, Imparzialità e Indipendenza». La Croce Rossa Russa sta attualmente raccogliendo donazioni in denaro dalla Federazione Russa per sostenere il lavoro umanitario in Ucraina e provvede al trasferimento dei fondi nel paese attraverso la Croce Rossa Ucraina. La Croce Rossa Russa è anche pronta a rispondere a tutte le esigenze umanitarie sul suo territorio, eventualmente causate dalla situazione in Ucraina. La Croce Russa Ucraina, la Croce Rossa Russa, la Federazione Internazionale e il CICR chiedono a tutti coloro che sono coinvolti negli scontri di rispettare l’emblema della Croce Rossa e di prevenirne l’uso improprio, affinché sia consentito a tutti gli operatori e i volontari della Croce Rossa sul campo di svolgere il loro lavoro. Il Movimento Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa sottolinea che l’emblema della Croce Rossa può essere utilizzato solo da persone autorizzate a farlo secondo quanto previsto dalle Convenzioni di Ginevra. Le delegazioni della Croce Rossa Russa e della Croce Rossa Ucraina partecipano entrambe alla Conferenza Europea di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa in programma a Firenze dal 3 al giugno.

La guerra continua

Nel frattempo gli scontri continuano. Oggi i militari ucraini hanno ucciso cinque ribelli filorussi durante gli scontri avvenuti poco fuori dalla città di Lugansk, dove circa 500 insorgenti hanno attaccato un accampamento militare ucraino vicino al confine. Un portavoce del governo ucraino ha parlato di «operazione anti terrorista», rivelando che i soldati a terra hanno avuto l’appoggio di alcuni velivoli da combattimento che hanno distrutto due mortai utilizzati dai miliziani.   Nel conteggio delle  vittime  si conta anche il decesso del cosiddetto ministro della Salute. Natalia Arkhipova, responsabile della sanità dell’autoproclamata Repubblica Popolare, riferiscono fonti locali, sarebbe stata uccisa da una bomba sganciata da un aereo di Kiev (versione smentita dal governo ucraino) insieme ad un altra persona. 

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