Gaza, è guerra. Ultimatum di Israele. Hamas, tornate nelle vostre case

 

 

GERUSALEMME – Un commando d’elite della marina israeliana ha condotto un’operazione terrestre all’alba a nord della Striscia di Gaza, la prima da quando è cominciata l’offensiva contro Hamas.

Lo ha reso noto la radio israeliana, al sesto giorno dell’operazione militare Protective Edge, Margine protettivo, che ha già ucciso più di 160 palestinesi e causato un migliaio di feriti.  L’incursione è durata appena mezz’ora. Le Brigate di Ezzedin al-Qassam, braccio militare di Hamas, hanno confermato con un comunicato «lo scambio a fuoco» tra le forze speciali israeliane ed alcuni miliziani palestinesi. Un portavoce dell’esercito Tsahal ha più tardi comunicato che 4 soldati israeliani sono rimasti lievemente feriti. 

Nel frattempo l’esercito israeliano ha dato un ultimatum alla popolazione di varie località del nord della Striscia di Gaza perchè abbandonino le loro case entro le 12 ora locale (le 11 in Italia): la zona sarà infatti bombardata. Con volantini lanciati dall’aria e indicazioni fatte circolare sui media palestinesi e anche via telefonicamente, l’esercito israeliano ha ricordato alla popolazione palestinese civile che è stata «avvertita» e che deve premurarsi di lasciare rapidamente la zona.  Secondo la circolare, scritta in arabo, l’esercito «ha intenzione di attaccare le infrastrutture terroriste ad est di Al Aatara e della strada As Sultyan, e ad ovest e nord del campo profughi di Jabalia». Il volantino dà istruzioni anche sulla strada da seguire per cercare rifugio: «A sud di Jabalia attraverso (la strada) Shara al-Faluja». «L’incursione sarà breve, ma chi non presta attenzione a queste indicazioni mette a repentaglio la propria vita e quella della sua famiglia».

Dopo i pesanti raid e l’avvertimento di Tel Aviv  migliaia di palestinesi hanno lasciato la fascia settentrionale di Gaza. A Beit Lahiya, intere strade si sono svuotate, con i residenti in fuga insieme a tutti gli averi che riuscivano a trascinarsi via: i più fortunati in auto o a dorso di mulo, altri con i carri trainati da cavalli, altri ancora a piedi. «La notte scorsa i bombardamenti sono stati così pensanti che nessuno è riuscito a dormire, è stato terrificante», ha raccontato uomo, che ha dato solo il suo nome, Farid. Nella notte il bilancio delle vittime palestinesi, dopo cinque giorni di campagna aerea israeliana, è salito a 165 vittime, tra i quali un gran numero di civili, e un migliaio di feriti.

 

Hamas, contro ordine ‘tornate a casa’

Il movimento di resistenza Islamica Hamas ha chiesto ai palestinesi che risiedono nel settore settentrionale della Striscia di Gaza di «tornare immediatamente» nelle loro case: li ha invitati cioè a ignorare l’appello/ultimatum dell’esercito israeliano a sgombrare gli edifici prima che vengano bombardati, perchè -sostiene il movimento islamista- «Israele fa guerra psicologica». Secondo un portavoce a Gaza dell’Unrwa, l’agenzia per i rifugiati palestinesi dell’Onu, sono circa 4mila i palestinesi che hanno abbandonato le loro case per dirigersi ai rifugi. 

Il ministero degli Interni di Hamas, scrive il quotidiano israeliano Yedioth Ahronot, ha diffuso una nota dal titolo ‘Appello urgente ai residenti della Striscia di Gazà: nel comunicato si chiede ai locali di ignorare gli appelli e gli avvertimenti di Israele e di Tsahal, l’esercito. «A tutti coloro, il nostro popolo, che hanno lasciato le loro case: ritornate immediatamente e non abbandonate le abitazioni», recita la nota.  E ancora: «Dovete seguire le direttive del ministero dell’Interno: questa è guerra psicologica, messaggi casuali per instillare il panico tra la gente». 

 

 

 

Condividi sui social

Articoli correlati