Gaza. Tregua finita. Rapito soldato israeliano, colpito ospedale a Rafah

Il video degli artisti di Gaza

GAZA- La tregua di 72 ore iniziata questa mattina alle 8 è praticamente saltata. Israele e Hamas si accusa reciprocamente di aver violato i patti. Resta il fatto che un soldato israeliano è stato rapito, mentre almeno 35 palestinesi sarebbero stati uccisi e oltre 150  rimasti a causa dei massicci bombardamenti israeliani nel sud di Gaza, poche ore dopo l’inizio di una fragile tregua umanitaria.  I militanti di Gaza hanno sparato razzi e tiri di mortaio oltre il confine. Nella zona di Rafah ci sono violenti scontri e l’esercito dello stato ebraico ha intimato ai residenti di restare nelle loro case, perchè è in corso un’operazione contro elementi terroristici. Fonti mediche rifericono che due bombardamenti israeliani hanno colpito l’ospedale a Rafah. Secondo il ministro degli Interni palestinesi, l’Egitto tiene chiuso il punto di valico di Rafah. Fonti locali affermano che molti abitanti hanno cercato di attraversarlo, trovando però i cancelli chiusi. Israele dal canto suo  ha informato l’inviato delle Nazioni Unite, Robert Serry, che il cessate-il-fuoco nella Striscia di Gaza può considerarsi concluso dopo il rapimento e i nuovi scontri succeduti nelle ultime ore e , secondo Tel Aviv, i razzi lanciati in barba all’osservanza della tregua.

Intanto l’Egitto ha informato i dirigenti palestinesi che i negoziati con Israele previsti al Cairo sono stati rinviati a data da destinarsi dopo che lo Stato ebraico ha informato del rapimento di un militare israeliano nella Striscia di Gaza: lo hanno reso noto fonti dell’organizzazione estremista palestinese della Jihad Islamica.

Artisti di Gaza compongono un video e lo diffondono

Nonostante la guerra  le persone in Gaza  cercano di esprimere il loro dolore in modi diversi. Un nuovo brano è stato appena diffuso da alcuni artisti di Gaza per esprimere i loro sentimenti, contro una guerra che non sembra più finire.   “A quante guerre dovrà sopravvivere Gaza?” è il titolo della canzone e parla dell’assedio e del silenzio della comunità internazionale che subisce questo popolo che chiede solo  la libertà. 

 

 

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