Grecia, Syriza si spacca. Tsipras dimentica che prima viene il popolo

ATENE – Non piacciono a molti parlamentari greci le nuove concessioni avanzate dal governo ai creditori. Lo fa sapere il vice portavoce del Parlamento, il deputato di Syriza, Alexis Mitropoulos. “Questo programma cosi’ come ci e’ stato presentato e’ difficile che passi”.

Si apre dunque per Tsipras una nuova partita tutta interna. L’offerta del premier Alexis Tsipras dovrebbe comprendere aumenti di diverse tasse e un incremento dei contributi previdenziali e sanitari. “Il premier – spiega Mitropoulos – prima deve informare la gente sul motivo per il quale abbiamo fallito in questi negoziati conclusi con questo risultato.

Credo che le misure proposte non siano in linea con i principi della sinistra. Questo cambiamento sociale e’ inaccettabile”. Le nuove proposte di Atene sono ora al vaglio delle tre istituzioni, la Bce, la commissione Ue e il Fmi. In caso di mancata approvazione delle misure da parte del Parlamento, Tsipras sara’ costretto a indire elezioni anticipate e un referendum.

Intanto, i rappresentanti tecnici delle istituzioni coinvolte nel piano di aiuti alla Grecia sono riuniti a Bruxelles per esaminare le proposte presentate ieri da Atene. La Commissione europea precisa che queste devono essere meglio dettagliate in una lista di “azioni prioritarie”, attesa entro domani quando ci sara’ la nuova riunione dell’Eurogruppo. Lo ha detto il portavoce Margaritis Schinas, precisando anche che “la questione della ristrutturazione del debito non e’ al momento sul tavolo”.

Questa mattina, secondo quanto si apprende da una fonte comunitaria, si sono riuniti negli uffici della Commissione i negoziatori tecnici di Ue, Bce e Esm; erano presenti anche rappresentanti del Fondo monetario, che appare fra le istituzioni quella piu’ restia a considerare favorevolmente le proposte greche. La scelta di inviare a Bruxelles, per quest’ultimo negoziato, qualcuno che non abbia mandato per prendere decisioni, dimostra che la posizione del Fmi appare al momento la piu’ intransigente, mentre c’e’ piu’ apertura nei confronti di Atene da parte delle istituzioni europee. In particolare, mentre queste riconoscono passi avanti sul tema delle pensioni e dell’Iva, secondo il Fondo c’e’ ancora molto lavoro da fare perche’ le proposte greche sono ancora troppo lontane dai punti fissati in occasione dello scorso 20 febbraio, quando era stata decisa la proroga fino a fine giugno del programma in corso.

Per Standard & Poor’s, la Grecia sara’ ancora dentro l’euro e l’Unione europea alla fine di quest’anno. E’ la previsione del responsabile rating sovrani dell’agenzia, secondo il quale tuttavia anche un accordo con i creditori che salvi Atene dal default non risolverebbe i problemi del Paese. “Il nostro scenario di base e’ che sara’ dentro a entrambe”, ha affermato Moritz Kraemer nel corso di un seminario a Londra, facendo riferimento all’appartenenza della Grecia all’euro e all’Unione europea.

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