Gaza. Due adolescenti uccisi. La Palestina chiede aiuto all’Onu

GAZA – Non si placano gli atti di violenza in Medio Oriente al confine tra la striscia di Gaza e Israele. Oggi due ragazzi palestinesi di 13 e 15 anni sono morti e altre otto persone sono rimaste ferite negli scontri ripresi.

Lo hanno riferito i servizi sanitari di Gaza.Marwan Darbakh. Le due giovani vittime sono stati uccise dal fuoco israeliano a Khan Yunis, nel Sud di Gaza. Sale così a nove il numero di giovani palestinesi morti da ieri negli scontri scoppiati lungo il muro di separazione con Israele.

Nel frattempo i palestinesi continuano a seppellire i loro morti in un clima di tensione esacerbata all’indomani della giornata più sanguinosa della nuova spirale di violenza in Medio Oriente. Migliaia di persone hanno partecipato ai sette funerali previsti in giornata in Cisgiordania ma anche a Gaza, dove si è esteso il conflitto e dove sette giovani che lanciavano pietre sono stati uccisi ieri dalle pallottole dell’esercito israeliano.Dal  primo ottobre e dall’omicidio di due coloni in Cisgiordania, le violenze hanno ucciso quattro israeliani e 17 palestinesi, fra cui sei dei presunti aggressori.A Gaza i cortei funebri  si sono trasformati in manifestazioni di sostegno del braccio armato di Hamas al governo nella Striscia. Oltre  un migliaio di palestinesi ha partecipato anche al funerale del secondo palestinese ucciso in 48 ore nel campo profughi di Shufat a Gerusalemme est e altre migliaia sono andate alle esequie di due ragazzi uccisi a Hebron e a Yatta in Cisgiordania. Sabato mattina, intanto, Gerusalemme ha visto il tredicesimo attacco all’arma bianca in otto giorni contro israeliani. Due ebrei ultraortodossi sono stati lievemente feriti e l’aggressore palestinese, 16 anni, è stato ucciso secondo la polizia. 

La Palestina, dal canto suo, ha chiesto l’intervento “urgente” delle Nazioni Unite per proteggere la popolazione civile a Gaza, Cisgiordania e Gerusalemme Est da Israele. “E’ urgente garantire immediatamente la protezione della popolazione civile palestinese indifesa, nel rispetto delle previsioni e degli obblighi del diritto internazionale umanitario”, si legge in una lettera inviata al Consiglio di Sicurezza dall’ambasciatore palestinese all’OPnu, Ryad Mansour.

La lettera espone la situazione dei palestinesi di fronte a quella che viene definita “la punizione collettiva” di Israele “contro la popolazione civile sotto occupazione”. “Le vittime e i feriti tra la popolazione civile palestinese, tra cui donne e bambini, stanno crescendo tragicamente”, si legge ancora. Dal 1 di ottobre, sono 17 i palestinesi morti e un migliaio i feriti tra Israele e i Territori occupati nell’ultima ondata di violenza che ha scosso la regione. Tra le vittime, 5 sono stati uccisi dopo aver attaccato con il coltello degli israeliani, uno e’ sospettato di aggressione mentre gli altri sono morti in manifestazioni e scontri con l’esercito israeliano. Le proteste piu’ sanguinose si sono avute venerdi’ al confine con la Striscia, con 7 morti e 145 feriti tra i palestinesi.  

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