Aung San Suu Kyi stravince. La Birmania volta pagina

YANGON – Ormai è fatta, la leader del partito di opposizione in Birmania ‘Lega nazionale per la democrazia’ (Nld), Aung San Suu Kyi, ha detto alla Bbc – nella sua prima intervista dopo le elezioni di domenica – che il suo partito ha ottenuto la maggioranza dei voti.

Suu Kyi ha commentato che le elezioni non sono state eque, ma sono state “fondamentalmente libere”, anche se il suo partito ha accusato la commissione elettorale del governo di aver ritardato deliberatamente la pubblicazione dei risultati.

Stando, invece, a quanto riferito dai 150 osservatori elettorali dell’Unione europea il voto si è svolto “meglio di come molti aspettavano”. Lo ha riferito il capo team  Alexander Graf Lambsdorff. Il paese – ha aggiunto parlando con i giornalisti – ha fatto molta strada, ma un processo di maggiori  “riforme è necessario per garantire elezioni veramente genuine” in futuro. Uno dei problemi riguarda il fatto che la cornice costituzionale prevede che un quarto dei seggi del Parlamento siano riservati ai militari, il che significa – ricorda il capo degli osservatori elettorali – che solo il 75% sono eletti alle urne.

“I tempi sono cambiati – ha detto Aung San Suu Kyi – la gente è cambiata”. La leader del partito birmano è sicura che i ‘generali’ rispetteranno i risultati delle elezioni di domenica scorsa e le permettano di formare un nuovo governo. “Trovo che la gente adesso sia molto più politicizzata non solo rispetto al 1990, ma molto più politicizzata rispetto al 2012, quando abbiamo fatto la campagna elettorale per le elezioni suppletive”. “E la gente è molto più vigile rispetto a ciò che succede – ha aggiunto -. E poi, naturalmente, c’è la rivoluzione della comunicazione, che ha fatto una differenza enorme: tutti vanno sulla Rete e informano tutti gli altri su quello che succede. Quindi è molto più difficile per coloro che vogliono commettere irregolarità farla franca”.

Riferendosi alle elezioni, Suu Kyi ha commentato che ci sono state “aree di intimidazione”. Rispondendo a una domanda sul divieto che le impone la Costituzione a ricoprire la carica di presidente, la leader della Nld ha ribadito che sarà lei a prendere le decisioni importanti, mentre un membro del suo partito ricoprirà la carica. 

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