Immigrazione. La Slovenia alza il filo spinato al confine croato

LUBIANA – In Slovenia specialisti del Genio hanno eretto i due primi tratti di reticolato in filo spinato lungo la frontiera con la Croazia, cosi’ da rendere possibile il controllo del flusso di migranti in arrivo.

Sono stati realizzati in corrispondenza del villaggio di Veliki Obre, nel settore centro-orientale del confine, e di quello di Gibina, una sessantina di chilometri piu’ a nord, per un’altezza di 1,8 metri e una lunghezza rispettivamente di circa 2 chilometri e di 100 metri. Si tratta di un’inezia rispetto ai 670 chilometri di frontiera da sbarrare, ma intanto sono iniziati i lavori per attuare un progetto sul quale le autorita’ della piccola repubblica ex jugoslava hanno temporeggiato per tre settimane. 

Nessun migrante era presente nei pressi di entrambi i cantieri, a dispetto del massiccio dispiegamento di soldati e poliziotti. Il premier sloveno Miro Cerar ha assicurato comunque che i valichi resteranno aperti: si vogliono infatti impedire soltanto gli ingressi di clandestini in altri punti, non sorvegliati. Aspra comunque la reazione di Zagabria: “Sarebbe stato meglio se avessero costruito centri di accoglienza, simili a quelli che abbiamo approntato noi”, ha tagliato corto il ministro dell’Interno croato, Ranko Ostojic, definendo “un inutile spreco di denaro” l’iniziativa. “Nessuna recinzione puo’ impedire alle persone di trovare la propria strada, e allora e’ preferibile organizzargliela”. Lubiana ha pero’ escluso da tempo la realizzazione di strutture per ospitare i nuovi arrivati, tanto meno a lungo termine.

Secondo Ostojic, con la nuova barriera il governo sloveno “tenta di dare un messaggio ai migranti che i confini si stanno gradualmente chiudendo, producendo un effetto contrario  che farà venire molta più gente”. Il ministro croato ha detto di non credere alle spiegazioni del premier sloveno, Miro Cerar, secondo le quali il fino spinato serve a contenere afflussi incontrollati dei migranti, attesi nei prossimi giorni dopo la fine dello sciopero nei porti marittimi in Grecia. “La maggior parte di questo flusso è già fuori dalla Slovenia”, sostiene Ostojic che non ha voluto speculare sulle vere ragioni dietro la decisione di ieri del governo di Lubiana. Dal 16 settembre fino a stamane la Croazia ha accolto 360 mila migranti e profughi, 7.500.

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