Il terrorista dell’Isis Jihadi John ucciso a Raqqa

BEIRUT –  Il terrorista dell’Is noto come “Jihadi John”, considerato responsabile delle esecuzioni brutali di  ostaggi occidentali, è stato ucciso in un raid aereo mentre usciva da  un edificio a Raqqa.

E’ quanto hanno confermato fonti militari Usa  all’Abcnews precisando che lo jihadista, il cui vero nome è Mohammed  Emwazi, è stato colpito mentre stava entrando in un veicolo. Le fonti descrivono il raid come “un colpo pulito”, cioè senza danni  collaterali, che ha investito in pieno il terrorista, rendendo quindi  molto vicino alla certezza l’ipotesi della sua morte.  

Tuttavia la figura di Mohammed Emwazi resta un mistero anche dopo il raid Usa c Jihadi John ha provocato un’ondata di sdegno globale con i video delle sue esecuzioni di cooperanti stranieri e giornalisti in Siria. Le persone che lo conoscevano, citate dalla stampa britannica, non riescono a riconciliare il bambino silenzioso e appassionato a cui erano abituate con il killer “freddo, sadico e spietato” descritto da un ex ostaggio dell’Isis. Emwazi, 27 anni, è nato in Kuwait, ma la sua famiglia emigrò a Londra quando lui aveva sei anni, trasferendosi a North Kensington, un bel quartiere residenziale nel quale è stata poi scoperta una rete di estremisti islamisti. Da bambino era un fan della squadra di calcio del Manchester United e della pop band S Club 7, secondo l’annuario scolastico del 1996 pubblicato da The Sun.  “Quando cresco voglio fare il calciatore” scriveva sull’annuario. Il ragazzo andò a studiare informatica all’University of Westminster, che ha confermato che sei anni fa uno studente con quel nome si è laureato e si è dichiarata “scioccata e disgustata” delle accuse. Un documento pubblicato da Sky News rivela che la data di nascita di Emwazi è il 17 agosto 1988 che che l’uomo ha una laurea breve in sistemi informativi. 

E’ un mistero come  sia poi diventato uno degli uomini più odiati e ricercati del mondo, ma un ostaggio che finì nelle sue mani a Raqqa lo ha definito un killer “freddo, sadico e spietato”. Due medici britannici che lo incontrarono quando visitò un amico in un ospedale siriano lo definiscono “tranquillo, ma adrenalina-dipendente”. “Ho visto arrivare questo tipo, in tenuta da combattimento, con una pistola in una fondina al fianco, rivista e borsa della spesa in una mano, che parlava al telefono”, ha detto uno dei due a ITV News. “Portava bevande, dolci e gelato”. I due medici hanno raccontato di aver saputo di un episodio in cui Emwazi ha estratto la pistola davanti a un gruppo di uomini armati che volevano rubare le sue armi. “Sembra uno che non aveva molto da perdere” ha detto uno di loro.

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