Siria, ucciso in raid Alloush, uno dei capi della ribellione

BEIRUT – Zahran Alloush, uno dei capi della ribellione siriana, è stato ucciso durante un raid russo nei pressi di Damasco. Lo rende noto l’Osservatorio per i diritti umani.

Il raid ha colpito un edificio dove Alloush teneva una riunione forse per riunificare due fazioni rivali. Secondo l’emittente libanese Al-Mayadeen, 13 raid hanno colpito oggi i quartieri orientali della capitale siriana. Alloush era uno dei capi più potenti della ribellione e il suo gruppo, Jaysh al Islam, controlla gran parte delle aree periferiche di Damasco.

L’Esercito dell’Islam, che conta su migliaia di combattenti addestrati, è il più grande dei gruppi ribelli attivi ed è considerato quello meglio organizzato. Di fatto gestisce la zona di Ghouta orientale, alla periferia di Damasco, ed è fautore di un proprio Stato Islamico. Secondo fonti di intelligence occidentale ha fra 15mila e 20mila combattenti. Nei giorni scorsi il gruppo aveva partecipato anche al summit di Riad per la nascita della coalizione a guida saudita in chiave anti-russi. 

I ribelli riferiscono che Alloush è stato ucciso mentre stava tenendo una riunione con altri leader ribelli in un sobborgo di di Damasco. La morte di Alloush, riferiscono le fonti, è un duro colpo per il controllo dei ribelli dell’area suburbana orientale nota come Ghouta. Gli esperti della difesa sostengono che lo scompiglio tra le forze ribelli potrebbe inoltre consolidare il controllo del presidente siriano Bashar Assad sul resto dell’area. Diversi leader ribelli sono stati uccisi da quando la Russia ha avviato una campagna di raid aerei in Siria il 30 settembre a sostegno del suo alleato Assad, nonostante Mosca sostenga che i suoi attacchi sono concentrati contro lo Stato islamico.  

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