Turchia. Le forze armate subordinate direttamente al presidente

Arrestato braccio destro di Gulen

ISTANBUL – Continuano le riforme drastiche dopo il tentato golpe. I vertici delle Forze armate turche, infatti, cesseranno di dipendere dal ministero della Difesa e saranno subordinate direttamente alla presidenza nel futuro: lo ha annunciato il premier, Binali Yildrim, parlando con la stampa turca. “Lo Stato maggiore delle Forze Armate non dipendera’ piu’ dal ministero della Difesa: quando si dara’ vita al sistema presidenziale, lo subordineremo alla presidenza”, ha spiegato. Il capo del governo non ha anticipato date, ma ha dato per certo il passaggio della Turchia dall’attuale sistema parlamentare, che assegna un ruolo meramente cerimoniale al presidente, a un sistema in cui il capo dello Stato abbia il potere esecutivo, come vuole l’attuale presidente, Recep Tayyip Erdogan. Per formalizzare questo cambiamento, che alcuni danno gia’ per scontato, manca una riforma della Carta Costituzionale con il ‘via libera’ di due terzi del Parlamento, attualmente inversosimile. Nella stessa intervista all’emittente ATV-A Haber, Yildirim ha annunciato la dissoluzione della Guardia presidenziale, un corpo dell’esercito con funzione cerimoniale, creato nel 1920. “Non esistera’ piu’ la Guardia Presidenziale”, ha detto, senza precisare oltre, lasciando intravedere una ristrutturazione completa della catena di comando dopo la creazione del sistema presidenziale. 

Nel frattempo le forze di sicurezza turche hanno arrestato nella provincia di Trebisonda, sul mar Nero, Halis Hanci, considerato il ‘braccio destro’ dell’imam e magnate Fethullah Gulen, accusato da Ankara di essere dietro il fallito golpe. Secondo fonti citate da Hurriyet, Hanci è ritenuto responsabile del trasferimento di fondi a Gulen e sarebbe entrato in Turchia due giorni prima del tentativo di putsch. Ieri, era stato arrestato anche il nipote dell’imam, Muhammet Sait Gulen. 

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