Iraq, maxi offensiva per cacciare Stato Islamico da Mosul

BAGHDAD – Le forze del governo iracheno, con il supporto aereo e via terra della coalizione guidata dagli Usa, hanno lanciato un’offensiva per cacciare lo Stato Islamico da Mosul, ultimo importante baluardo dei militanti nel paese.

Gli elicotteri hanno lanciato razzi e si sono udite esplosioni al confine orientale della città, dove i combattenti curdi stanno avanzando per conquistare i villaggi periferici.

Secondo quanto accertato da al Jazeera, le milizie curde irachene peshmerga sono arrivate nella zona di Mafraq al Hamdaniya, a sette chilometri di distanza da Mosul. Su un’altra direttrice, quella sud, l’esercito iracheno sta avanzando ed ha conquistato la zona del villaggio di al Hud dove sono presenti alcuni pozzi petroliferi. Nelle forze impegnate a Mosul ci sono tra l’altro sciiti, yazidi e cristiani, hanno dichiarato le fonti. “Non c’è attualmente partecipazione all’operazione da parte dell’esercito turco, ma gli sviluppi vengono osservati molto di vicino”, hanno specificato. Le forze irachene, con il sostegno della coalizione a guida americana, hanno lanciato l’offensiva nella notte.

Gli Stati Uniti hanno predetto che lo Stato islamico subirà “una sconfitta duratura”. L’assalto alla città è la più grande operazione dell’esercito iracheno da quanto le truppe Usa si sono ritirate nel 2011.

Circa 30.000 soldati dell’esercito iracheno, Peshmerga curdi e combattenti sunniti dovrebbero partecipare all’offensiva per cacciare tra 4.000 e 8.000 militanti dello Stato Islamico da Mosul, una città di 1,5 milioni di abitanti.”Annuncio oggi l’inizio delle operazioni eroiche per liberarvi dal terrore e dall’oppressione di Daesh”, ha detto il primo ministro Haider Abadi in un discorso alla tv di stato.

Intanto i combattenti dello Stato islamico stanno impedendo a chiunque di lasciare la città di Mosul, dove è iniziata l’offensiva per la liberazione dal controllo del gruppo terrorista. Lo riporta il Guardian, citando testimoni sul posto. I jihadisti hanno allestito posti di blocco sulle strade e fatto esplodere le case di quelli che sono già fuggiti, come deterrente alla fuga. Intanto, si sono anche distribuiti nelle zone residenziali per ostacolare i raid aerei di sostegno.

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