Iraq, violenti scontri tra esercito e jihadisti a Mosul

MOSUL – Le forze speciali irachene sono state impegnate in “intensi combattimenti” con i miliziani jihadisti nella zona est di Mosul, mentre cercavano di fortificare le posizioni prima di avanzare ulteriormente all’interno della città. Lo ha indicato un responsabile iracheno.

Le forze irachene hanno lanciato una massiccia operazione per riconquistare la seconda città del Paese, sotto il controllo dello Stato Islamico, lo scorso 17 ottobre, e le forze speciali del servizio antiterrorismo (Cts) hanno respinto i jihadisti da alcuni quartieri di Mosul. Ma restano all’orizzonte settimane – se non mesi – di combattimenti nella battaglia per riconquistare la città irachena sotto il controllo dell’Isis. “I combattimenti sono intensi questa mattina. Stiamo cercando di fortificare le nostre posizioni ad Arbajiyah prima di continuare il nostro attacco ad al Bakr”, ha detto il tenente colonnello Muntadhar Salem di Cts, alludendo alle due zone di Mosul. Le forze Cts hanno lanciato un assalto su Arbajiyah il giorno precedente e Salem ha dichiarato che sabato erano in controllo dell’area. 

Intanto continuano le uccisioni sommarie. Almeno 40 civili sono stati uccisi e poi appesi ai lampioni dai jihadisti dell’Isis dopo essere stati accusati di tradimento. Lo riferisce l’Onu, citato dalla Bbc. Le uccisioni sono avvenute martedi’: i cadaveri, con indosso tute arancioni e la scritta in rosso, ‘traditori e agenti dell’Isf’ (forze di sicurezza irachene) sono stati appesi in diversi distretti di Mosul. Le uccisioni, riferisce la commissione per i diritti umani dell’Onu che cita fonti locali, sono state effettuate su ordine di tribunali auto-nominati. Un’altra persona, invece, sarebbe stato ucciso nel quartiere di Bab al-Jideed perche’ sorpreso a usare un telefonino, in violazione del divieto imposto dagli integralisti. Sempre secondo il rapporto delle Nazioni Unite, 20 persone sono state uccise a colpi di pistola mercoledi’ scorso nella base militare di Ghabat, a nord di Mosul, perche’ accusati di fuga di informazioni. L’Onu ha espresso preoccupazioni per l’utilizzo di ragazzini da parte dell’Isis dopo la diffusione di un video in cui si vedono bambini uccidere 4 persone per spionaggio.  

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