Bombe contro autobus della squadra del Dortmund

E’ un attacco terroristico, arrestato uomo iracheno

DORTMUND – Il bus della squadra di calcio tedesca del Borussia Dortmund è stato raggiunto da tre esplosioni mentre stava portando i calciatori a un incontro di Champions League. La giustizia tedesca ha annunciato l’arresto di un “islamista” e ha parlato di atto di “terrorismo”. Ecco quanto si sa finora: verso le 19.15 di ieri sera tre esplosioni rimbombano al passaggio del bus della squadra del Borussia, che ha appena lasciato l’albergo e si sta recando allo stadio per disputare l’andata dei quarti di finale della Champions League contro il Monaco, i vetri rinforzati del bus si spezzano parzialmente e il difensore spagnolo Marc Bartra, 26 anni, viene ferito. Viene operato in serata per la frattura del polso, operazione conclusa con successo secondo la società di calcio, e medicato dei tagli subiti. 

La partita è rinviata a oggi alle 18.45. Gli esplosivi a quanto pare sarebbero stati nascosti in una siepe e fatti brillati con un telecomando al passaggio del bus. Gli ordigni utilizzati hanno una portata “esplosiva” di cento metri e contengono “delle aste metalliche” che vengono proiettate a distanza dalla deflagrazione. Una di esse finisce conficcata nel poggiatesta di un sedile dell’autobus, ha riferito al procura. Sono in corso ulteriori analisi per determinare l’esatta composizione dell’esplosivo. “Tenuto conto della modalità dell’attacco” la procura federale ha parlato di atto di “terrorismo” e annunciato l’arresto di un presunto “islamista”, che secondo la stampa tedesca sarebbe un iracheno di 25 anni. L’indagine si concentra su “due indagati che appartengono al movimento islamista” le cui abitazioni sono state perquisite. 

Uno dei due è l’arrestato. Frauke Koehler, magistrata della procura federale, ha detto che la polizia ha trovato sul luogo dell’attentato tre lettere identiche di rivendicazione, che lasciano pensare a un attentato jihadista. La lettera chiede la fine della partecipazione della Germania alla lotta contro lo stato islamico ed esige in particolare il ritiro dei caccia Tornado, che operano dalla Turchia alla Siria. Il ministro dell’Interno del land Nordreno Vestfalia, dove si sono verificate le esplosioni, Ralf Jaeger, ha detto che l’inchiesta procede “in tutte le direzioni”. “Potrebbe trattarsi di estremisti di destra, di tifosi violenti o di islamisti” ha detto, precisando che la lettera che fa riferimento all’Isis “potrebbe essere un tentativo di depistaggio”. Gli inquirenti hanno scoperto una seconda lettera di rivendicazione che circola su internet e che attribuisce l’attacco al movimento antifascista, in protesta della tolleranza del club di calcio verso i suoi tifosi di estrema destra. La procura ha detto di nutrire “dubbi molto seri” sull’autenticità del testo.

Spunta la pista terroristica

E’ quasi certamente di matrice terroristica l’attacco con tripla carica esplosiva compiuto martedi’ sera contro l’autobus della squadra del Borussia Dortmund mentre si recava alla partita contro l’As Monaco. Questo e’ quanto emerge dalle indagini coordinate dalla Procura federale di Karlsruhe, il cui bilancio attualmente e’ di un uomo arrestato – un venticinquenne iracheno di Wuppertal – e di un altro sospetto nel mirino delle forze di sicurezza, un tedesco di 28 anni, proveniente da Froendenberg, una cittadina non lontana da Dortmund

Ambedue apparterrebbero – a quanto ha affermato la portavoce della Procura Frauke Koehler – ad ambienti vicini all’islamismo jihadista del Nord-Reno Vestfalia, mentre ancora “non e’ chiaro” il movente dell’attentato ai danni della squadra, che la cancelliera Angela Merkel oggi non ha esitato a definire “ignobile”. Il match del Borussia contro l’As Monaco, rinviato martedi’ sera dopo l’attacco, e’ stato rinviato alle 18.45 di questo pomeriggio. In particolare per quanto riguarda il giovane iracheno fermato, vi sarebbero indizi che collocano la sua presenza nei pressi del luogo dell’attacco. A quanto scrivono i giornali locali Express e Koelner Stadt-Anzeiger, i due sospetti sono considerati “vicini” alle milizie jihadiste dello Stato islamico, e le autorita’ non escludono altri eventi di natura terroristica. L’allarme resta dunque alto, anche se non vi sarebbero indicazioni su rischi specifici relativi alla partita di Champions League di oggi. Comunque le misure di sicurezza sono state triplicate a Dortmund come anche a Monaco di Baviera, dove il Bayern entrera’ in campo contro il Real Madrid, con 450 agenti di polizia al posto dei 370 originariamente previsti. Intanto la Procura ha federale ha chiarito la dinamica dell’attacco. Sono state tre le cariche esplosive fatte detonare intorno alle 19.15 di martedi’ vicino al pullman della squadra. 

L’ordigno, azionato a distanza, era nascosto dietro una siepe ed era stato “arricchito” di punte metalliche, una delle quali e’ andata a conficcarsi nel poggiatesta di uno dei sedili del bus, che risulta “gravemente danneggiato”. La forza esplosiva dell’ordigno, hanno spiegato gli inquirenti, “aveva un raggio di oltre 100 metri”. La presenza delle punte metalliche fa pensare che oggi il bilancio “avrebbe potuto essere ben peggiore”, e’ il commento di fonti vicine alle indagini. 

Sul posto sono stati rinvenute tre volantini con un identico testo di rivendicazione. In esso si chiede, tra l’altro, “il ritiro dei Tornado tedeschi dalla Siria”, nonche’ la chiusura della base aerea americana di Ramstein. Il documento afferma anche che “atleti e altre celebrita’” di vari “paesi crociati” ormai sono entrati nella “lista di morte” dell’Isis. Non solo. A quanto riferiscono alcuni media tedeschi, nello scritto viene nominata esplicitamente anche la cancelliera Merkel: “A quanto pare tu, Merkel, te ne freghi dei tuoi piccoli e sporchi sudditi. I tuoi Tornado volano ancora sopra il Califfato per uccidere musulmani”, viene detto nel testo, attualmente al vaglio non solo degli esperti forensi, ma anche di studiosi di fenomeni legati alla cultura islamica. Tuttavia, pone qualche dubbio l’assenza di una firma, ne’ di una sigla o di un simbolo riconducibile al sedicente Califfato. 

In generale, la dinamica dell’attentato e anche il tipo di rivendicazioni sono considerate “inusuali” dagli analisti. Un’altra rivendicazione firmata da un presunto gruppo vicino all’estrema sinistra e’ stata diffusa in Internet, ma la Procura federale ha “notevoli dubbi” circa l’autenticita’ del testo. Quel che ancora non e’ chiaro e’ se i due sospetti fossero degli elementi gia’ conosciuti alle autorita’, se abbiano dei precedenti penali e che in che tipo di rapporto stessero tra di loro. Gli allenamenti del Borussia sono ripresi in mattinata. I vertici della squadra hanno rivolto un appello ai giocatori: “Mostriamo a tutti che noi non ci pieghiamo di fronte al terrore. Oggi giochiamo per tutti, non solo per noi”. Molti tra i tifosi gia’ arrivati allo stadio mostrano manifesti con la scritta “You’ll never walk alone”. Marc Bartra, il giocatore rimasto ferito al braccio nell’attacco e gia’ operato, intanto ha fatto sapere via Twitter e Instagram “di stare molto meglio”. Accanto al messaggio, in inglese e in spagnolo, il ventiseienne difensore del Borussia ha postato una propria foto con il braccio ingessato e il pollice alzato della mano sana rivolta all’obiettivo. “Tutta la mia forza per stasera la dedico ai miei compagni di squadra, alla societa’ e ai tifosi”.  

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