Gheddafi, figlio e nuora torturavano i domestici

TRIPOLI – Il figlio del rais, Muammar Gheddafi Hannibal, e sua moglie, Aline, avevano l’abitudine di punire i loro domestici ferendoli con coltelli o ustionandolli con acqua bollente in testa.

 

Una tata etiope di 30 anni, che badava ai due figli della coppia, è stata ustionata in viso da Aline perchè si era rifiutata di picchiare la bambina.

A rivelare questi maltrattamenti è stato un ex dipendente di Hannibal, Adnan Tam, un cuoco turco. Al sito d’informazione Anadolu, Tam ha raccontato che lui stesso era una vittima: “Mi odiavano, mi umiliavano chiamandomi il traditore turco. Non passava un giorno senza torture, umiliazioni e insulti. Venivo picchiato da Hannibal e dai suoi uomini. Sua moglie Aline era nevrotica”. Motivo delle torture verso di lui era il cambio di posizione della Turchia nei confronti del regime di Tripoli, non più favorevole al rais. A confermare le sue parole, il sito turco pubblica alcune foto della spalla e del braccio di Tam, dove sono evidenti le cicatrici delle coltellate.

Tam ha spiegato che quasi tutti i componenti della servitù erano vittime di questi maltrattamenti, ma era impossibile scappare dalla villa di Hannibal, a causa della sorveglianza molto stretta.

 

 

 

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