Fornero. Gli “ esodati” tornino al lavoro. Ma la Cig esplode

ROMA – Se la situazione non fosse drammatica, nuova esplosione della cassa integrazione, con 99.722.546 ore registrate lo scorso mese, +21,63% rispetto a febbraio ,disoccupazione in aumento, tasse che colpiscono pesantemente i soliti noti,  la lettera inviata dal ministro Fornero ai sindacati invitandoli a un incontro per affrontare il problema degli esodati, potrebbe essere liquidata con un risata.

Una nuova gaffe del ministro  che è stata accolta,insieme al ministro Profumo, con fischi e lancio di qualche uovo a Torino dove partecipava ad un convegno. Forse il presidente Monti dovrebbe dedicare qualche attenzione in più alle mosse della professoressa che combina pasticci a ruota libera. Ovviamente nessuna giustificazione per chi manifesta in modo violento. Nella lettera parla di un “primo incontro”, senza prevedere alcuna data..  

 Il ministro i sindacati ma dimentica la data

Nella lettera parla di un “primo incontro”, senza prevedere alcuna data.. Ma quello che più suscita ilarità, se non si trattasse del lavoro di decine di  migliaia di persone, è il suggerimento che Fornero offre alla attenzione dei sindacati. Scrive il ministro: “ Ove il lasso temporale che separa il lavoratore dalla pensione sia ampio non si debba ipotizzare il ricorso solo ad un accesso al trattamento pensionistico piuttosto che di prolungamento di integrazione salariale, quanto lavorare anche nella prospettiva di offrire nuove opportunità occupazionali in funzione dell’auspicata ripresa economica, così da evitare di disperdere professionalità utili”. Il problema è reale. A nessuno fa piacere perdere il posto di lavoro, vivere di cassa integrazione, di mobilità, riscuotere una pensione che non ti consente di arrivare alla fine del mese. Ma quando Fornero parla di “ offrire nuove opportunità occupazionali”non si può che restare basiti. Il ministro del Lavoro non sa evidentemente che il lavoro non c’è, che le prospettive per la crescita, stante anche le politiche del governo ,  sono al di là dal venire. Eppure basterebbe  prestare attenzione alle statistiche.

 A marzo quasi 100 milioni di ore di Cig

 Le ultime elaborazioni della Cgil sulla base dei dati fornito dall’Inps sono terrificanti: a marzo con poco meno di 100 milioni di ore  si registra il peggiore risultato degli ultimi dieci mesi, riportando così la lancetta della crisi produttiva a maggio dello scorso anno. Le 99.722.546 ore registrate lo scorso mese segnano un incremento consistente su febbraio pari ad un +21,63%, mentre da inizio anno il monte ore complessivo è pari a 236.692.010 per un +2,10% sullo stesso periodo del 2011. Dietro questa mole di ore sono coinvolti oltre 455 mila lavoratori che hanno subito un taglio del reddito per circa 908 milioni di euro, pari a 1.900 euro per ogni singolo lavoratore. Sono questi in sintesi dati resi noti dell’Osservatorio Cig del dipartimento Settori produttivi della Cgil.

Lacerazioni sempre  più profonde,inesorabile declino

“Ci sono lacerazioni sempre più profonde dietro lo stillicidio quotidiano di dati drammatici, dall’esercito di cinque milioni di persone in cerca di un lavoro che non trova al pesantissimo tonfo degli ordinativi nell’industria, fino agli spaventosi dati sulla cassa- afferma il segretario confederale della Cgil, Vincenzo Scudiere-  tutti segnali che il   sistema produttivo si è avviluppato in una crisi profondissima, con il rischio di un inesorabile declino”. Ecco perché, conclude “le chiacchiere stanno a zero: bisogna far ripartire l’economia con azioni concrete e va salvaguardata l’occupazione e allargarla ai giovani. E’ il lavoro il vero patrimonio da tutelare in tutto il Paese.” Chiacchiere, appunto, quelle del ministro, parole vuote in una lettera in cui neppure viene indicata una data per l’incontro. Non si capisce per esempio se Fornero intende ricollocare i lavoratori nel posto di lavoro perduto in base ad un accordo con l’azienda. Magari invio una lettera ministeriale al titolare dell’impresa dicendo  scusate ci siamo sbagliati vi preghiamo di riassumere  questo”esodato”. Oppure se la prof si impegna a cercare un nuovo posto. Già che c‘era, di passaggio, dice che si può vedere di discutere anche del ricongiungimento dei contributi per il quale  ai lavoratori passati da un azienda ad un’altra, da un ente ad un altro, devono pagare anche decine di migliaia di euro. “ “Naturalmente-conclude il ministro -ogni soluzione non potrà che essere ricercata in un quadro di compatibilità finanziaria, ancor più imposta dalla persistente situazione di difficoltà economica. Tradotto: siccome non ci sono risorse e  visto che abbiamo previsto solo 65 mila esodati c’ì ben poco da fare, Gli “ esodati” tornino al lavoro. Che non c’è.

Camusso: lettera, senza data un modo per prendere tempo

 I sindacati non hanno preso bene la nuova sortita del ministro. Bonanni dice che”tanto tuonò che piovve.L’incontro si faccia subito, non abbiamo ancora una data ma la vorremmo avere al più presto -conclude Bonanni – perché questo incontro deve rassicurare tante persone che aspettano da diverso tempo.” Più scettica Camusso: “  E’ senza data. Temo –afferma-sia un modo per prendere ulteriore tempo invece che per dare rispost e». Fornero fa sapere che” la mia segreteria prenderà contatti per stabilire la data dell’incontro”. Non poteva direttamente indicare la data. Magari contattando direttamente i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil, Ugl?  Dice la sua anche Bersani, il segretario del Pd: “.Non so quanto sia possibile l’ipotesi di far tornare a lavorare gli esodati – afferma- mi sembra singolare. Certo è che c’è un buco nella riforma e va risolto».

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