Crisi. Anche la Spagna implora aiuto. Crolla la produzione

ROMA – Solo ieri il rating sovrano iberico e’ stato abbassato di ben tre livelli dall’agenzia Fitch, passando da una brillante A giu’ fino ad una preoccupante  BBB, solo due gradini dall’area speculativa, quella sprezzantemente identificata anche come junk, spazzatura.

Sempre Fitch ha poi aggiunto l’outlook negativo che potrebbe lasciare la porta aperta ad ulteriori riduzioni nei prossimi mesi.

Dopo il taglio al rating arrivano gli aiuti?

Dopo una mazzata simile appare sempre più difficile che Madrid riesca a tenere il collo lontano dalle forche degli aiuti europei, non sorprende quindi affatto che già per tutta la giornata di oggi si siano rincorse voci di un ricorso da parte di Madrid a Bruxelles.
Già nella giornata di domani, sabato, sono previsti una serie di contatti e di conference call tra i Ministeri delle Finanze dei Paesi di Eurolandia, cui farà seguito una conference call dei Ministri.
Oggetto del contendere saranno le modalità attuative del piano di aiuti per il governo iberico visto che non ci sarebbe la possibilità di attendere l’attivazione, il prossimo 1° luglio dell’Esm, il fondo salva stati permanente.

In Italia intanto la produzione crolla

Anche l’Italia ha fatto tremare i polsi quando l’Istat ha diffuso l’indice della produzione industriale, il quale corretto per gli effetti del calendario, e’ risultato in diminuzione,  in termini tendenziali, del 9,2%:
Una riduzione che non si vedeva dai tempi bui del record negativo di novembre 2009.
In particolare il dato ha fatto segnare ad aprile 2012 una diminuzione dell’1,9% rispetto a marzo. Nella media del trimestre febbraio-aprile l’indice e’ diminuito del 2,5% rispetto al trimestre immediatamente precedente.
Nella media del primo quarto dell’anno la produzione e’ diminuita del 6,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente con variazioni tendenziali negative in tutti i comparti. La diminuzione piu’ marcata ha riguardato il raggruppamento dei beni intermedi (-12,8%) ma cali significativi anche in altri comparti.
Meno 7,9% i beni di consumo, meno 6,2% i beni strumentali e meno 3,8% l’energia.

Crolla la produzione, crollano le previsioni per il PIL

Il Centro Europa ricerche (Cer) stima altamente probabile,  dopo i deludenti risultati della produzione industriale nel mese di aprile resi noti oggi da Istat, che la recessione quest’anno in Italia superi il 2%. Lo comunica, in una nota, l’istituto,
Il Cer ha infatti ribassato drasticamente la stima sull’andamento del Pil nel secondo trimestre 2012
Si legge sulla nota: “Prevediamo ora che la contrazione raggiunga il 2,3%, ipotizzando comunque che a giugno non si registrino ulteriori flessioni della produzione. La caduta congiunturale sarebbe dello 0,6%. Il trascinamento negativo trasmesso alla seconda parte dell’anno e’ ora valutato in -1,8%”.

Obama interviene ancora sull’Europa

Barack Obama, il Presidente degli Stati Uniti, ‘d’America’ lo aggiungiamo per togliere ogni dubbio, nel discorso del venerdì sullo stato dell’economia è intervenuto pesantemente sulle questioni europee.

I tagli una spirale che trascina in basso

Secondo Obama occorre spostare l’attenzione sulla crescita, una attenzione che è stata troppo centrata sul rigore. “Quando l’economia è ancora debole, e ricorri solo a una strategia che prevede sempre più tagli, con i consumatori che tagliano le spese […] Quando c’è una domanda complessivamente debole, si finisce in una spirale che trascina sempre più in basso. E questo è il cammino che l’Europa rischia di intraprendere”
“E’ effettivamente una delle cose piu’ importanti che possiamo fare per ridurre i deficit e il debito e’ crescere – ha continuato Obama – perche’ in questo modo portiamo piu’ entrate. Se invece esageriamo con un’austerity troppo veloce allora diventa piu’ difficile ripagare i propri debiti”.
“Quello che vogliamo per noi, e che abbiamo suggerito all’Europa, e’ una strategia che dica ‘anche se ora cresciamo dobbiamo a lungo termine pianificare di ridurre debiti e deficit. Ed e’ questo quello che ho proposto nel mio bilancio dello scorso anno”.

La Grecia resti nell’Euro

Parlando della profonda crisi greca Obama ha dichiarato:
“E’ nell’interesse di tutti  che la Grecia resti nell’area euro rispettando i propri impegni alle riforme.
Riconosciamo i sacrifici fatti dal popolo greco, i leader europei capiscono la necessita’ di fornire il loro appoggio nel caso in cui il popolo greco decidesse di restare nell’area euro.
Ma il popolo greco deve anche riconoscere che le loro difficolta’ potrebbero essere peggiori se scegliessero di uscire dall’area euro”.

Apprezzamento per Italia e Spagna

“Paesi come l’Italia e la Spagna hanno iniziato una serie di riforme strutturali intelligenti e necessarie, dal gettito fiscale al mondo del lavoro”.
Barack Obama ha sottolineato come si tratti di “riforme importanti ma che hanno bisogno del tempo e dello spazio affinche’ possano portare dei risultati positivi”.

Uscita dalla crisi a prezzo di ‘decisioni dure ma necessarie’

Per l’uscita dalla crisi “le decisioni da prendere sono dure, ma sono necessarie e i leader europei possono contare sull’appoggio americano”.
Il presidente Obama ha poi aggiunto “Il loro successo e’ un bene per noi prima agiranno, prima saranno decisive e concrete le loro azioni, prima il mercato e la gente potranno riprendere fiducia nell’economia e prima ci sara’ la ripresa”.

Amerigo Rivieccio

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