Rai. Le associazioni scelgono i nomi da inviare a Bersani

ROMA – Una lunga riunione delle quattro associazioni  cui Bersani ha chiesto di proporre due nomi per il Consiglio di aministrazione della Rai per prendere una decisione.

“Libera”, “ Libertà e giustizia”, “ Se non ora quando?” Il coordinamento per la libera informazione di cui fanno parte la Federazione nazionale della stampa, l’Usigrai,articolo 21, hanno preso in esame diverse candidature, tutte di alto profili professionale e culturale, fuori dalla liguica spartiti ria. Intanto dopo aver apprezzato la proposta del segretario del Pd di dare un segnale concreto di apertura del Partito  si è passati alla fase “operativa”, ad un confronto anche di posizioni sull’opportunità  di presentare  solo i due nomi richiesti oppure una rosa.

Alla fine, stando alle notizia filtrate dalla riunione che si svolge nella sede della  Fnsi le quattro associazioni indicheranno a Bersani due nomi, un uomo e una donna. Una prima indicazione, data per certa, riguarda quello che viene definito un “ nome forte, presentato da “Libera”, l’associazione di Don Ciotti, quello di Gherardo  Colombo, il giudice di Mani pulite il quale oggi è impegnato nello svolgimento di lezioni ai ragazzi delle scuole sui temi della legalità, poi confermata.

Per quanto riguarda l’altra proposta ci sono indicazioni che riguardano numerose donne  impegnate in  associazioni, movimenti,  nel mondo editoriale in quello del cinema. Spunta ul nome di Benedetta Tobagi, giornalista scrittrice, figlia di Walter, gironalista di opunta del Corriere della sera ucciso dalle BR.

” Nel merito dell’iniziativa presa dal segretario del Pd , approvata dalla Direzione del Partito, che ha trovato larghi consensi, salvo il sindaco di Firenze che , tanto per trovare spazio sui media come è sua abitudine,’ha ritenuta “una furbata”   erano intervenuti con una dichiarazione, Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo 21 e il  senatore del Pd, Vincenzo Vita. “ Ci auguriamo davvero – affermano-che il generoso sforzo che stanno compiendo decine e decine di associazioni per individuare due candidature per il consiglio di amministrazione della Rai possa andare a buon fine. La coraggiosa proposta del segretario del pd, Bersani, non supera certo la pessima legge Gasparri, ma almeno prova ad incrinare modi e metodi che hanno prodotto risultati pessimi, portando la Rai sull’orlo del fallimento”.

“Al di là delle candidature che saranno individuate –prosegue la dichiarazione-resta il problema di definire, subito dopo, una proposta comune capace di mettere in testa ad ogni azione futura la risoluzione del conflitto di interessi, l’ abrogazione di ogni norma bavaglio, il rientro alla Rai degli espulsi, una nuova legge per le nomine alle Authority e alla Rai, formalizzando ciò che ê solo il frutto di pur positive scelte volontarie. Nelle prossime ore, comunque, sarà doveroso chiedere al governo quale sia il mandato affidato al nuovo gruppo dirigente e, soprattutto, se ci siano l’intenzione riqualificare e potenziare la più grande azienda editoriale e culturale nazionale. Allo stato attuale queste intenzioni non sono mai state discusse pubblicamente e questo non ci pare meno rilevante del totonomine”.

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